Il tema è il DL Immigrazione. E sta ‘prendendo fuoco’. Stamane, intervistato a Cusano TV, il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha detto: «Mi sembra surreale che il Parlamento invece di discutere di bar, ristoranti, ospedali, scuole, sia bloccato perché la sinistra per ideologia vuole tornare a spalancare porti e portafogli. Ne ho parlato anche con il Presidente Mattarella. Un decreto per essere ritenuto tale deve essere di urgenza, dov’è l’urgenza del tema sbarchi oggi?».

Graziano Delrio, capogruppo del PD alla Camera, intervenuto a Rai Radio1, ha però affermato: «Questi decreti non sono stati messi davanti ad altre emergenze del Paese. Qui si trattava, dopo un anno di discussione, di cambiare questi decreti che non hanno fatto bene alla nostra comunità. Questi decreti avevano aumentato l’insicurezza nel nostro Paese, queste persone erano più preda della criminalità. Non c’è stato nessun via libera all’immigrazione clandestina, non scherziamo».

Poi, per Vito Crimi, capo politico del MoVimento 5 Stelle, «non c’è un cambio di idea dei 5 stelle sui decreti sicurezza, abbiamo rimesso al centro la sicurezza ed è ritornato un sistema di accoglienza delle persone che arrivano in Italia. È stata tenuta una linea mediana di buon senso».

Passando all’azione parlamentare, in aula alla Camera, prima della ripresa dell’esame degli ordini del giorno al DL Sicurezza, i deputati della Lega hanno ripreso con l’ostruzionismo, chiedendo di intervenire sul verbale. Nei loro interventi, i deputati del Carroccio hanno chiesto soltanto alcune modifiche di forma. Matteo Salvini, tra l’altro, ha detto: «Il decreto immigrazione va avanti oggi, domani, venerdì, domenica. Se non lo ritirano tutti i parlamentari del centrodestra interverranno giorno e notte perché l’ultima cosa di cui hanno bisogno gli italiani è aprire i porti ai clandestini. Il governo ritiri i decreti o staremo in aula giorno e notte».

Al leghista ha risposto, con una lunga nota, Carmelo Miceli, deputato siciliano del Partito Democratico, responsabile sicurezza del PD e relatore del Decreto Immigrazione alla Camera.

«Il Gruppo del Partito Democratico alla Camera – ha detto Miceli – ha votato sì alla questione di fiducia posta dal Governo sul decreto legge recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione e sicurezza, e lo ha fatto in modo convinto per coerenza al programma di governo e per mantenere fede ad un impegno solenne che tra questi banchi ognuno di noi ha assunto anzitutto con la propria coscienza. Abbiamo votato sì per ridare al nostro Paese il suo volto umano e per lasciarci alle spalle un periodo di assurde contrapposizioni tra diritti e valori fondamentali quali quello della vita, della sicurezza e della salute. Un sì per superare quelle inaccettabili semplificazioni concettuali che hanno visto diventare, senza alcuna distinzione, bambine, donne e uomini che fuggono da guerre, torture e carestie, pericolosi invasori della nazione, portatori di malattia e delinquenza».

«Dal controllo chiacchierato a quello reale – ha continuato Miceli – è questo quello che si realizza con il decreto Immigrazione. Prevedere che la quota massima di migranti ammissibili in Italia per motivi di lavoro possa essere stabilita in qualsiasi momento dell’anno significa consentire all’esecutivo di potere abbassare tale quota in qualsiasi momento in ragione di sopravvenute e imprevedibili esigenze. Al di là di mistificazioni, inoltre, il divieto di transito e sosta impartito ad una nave per ragioni di ordine e sicurezza, infatti, non solo resta, ma torna ad essere un reato penale e non più una mera sanzione amministrativa. L’approvazione del provvedimento costituisce solo il primo passo verso il ritorno ad un metodo serio e responsabile di affrontare i flussi migratori, tenendo insieme politica estera, comunitaria e interna, per un approccio sistemico rispetto ad un fenomeno complesso e alla pandemia da Covid, che stanno condizionando e condizioneranno a lungo la vita del nostro pianeta. Anche perché la politica dei cosiddetti porti chiusi non ha arrestato i flussi migratori».

«Con questo decreto, – ha concluso Miceli – si vuole contrastare la contrapposizione tra sicurezza e immigrazione figlia di un disegno politico lucido e perverso che vuole far identificare il diverso con il nemico. Salvini e la Lega adesso smettano di fare il disco rotto. Prendano atto di ciò che è già successo, elaborino il lutto e vadano avanti. E soprattutto prendano coscienza del fatto che l’ultima cosa di cui hanno bisogno gli italiani in questo momento è una opposizione che impedisce al Parlamento di occuparsi di lavoro e salute, tenendolo bloccato giorno e notte in Aula con l’ostruzionismo su ordini del giorno ad un decreto su cui la maggioranza ha già confermato la fiducia al Governo».

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