The Donald, così viene chiamato dai media americani il presidente eletto, non si fida della rete. Forse dopo aver sperimentato, a suo vantaggio, quanto si dice abbiamo fatto gli hacker russi durante l’ultima campagna presidenziale. Vero o falso è un problema che Barack Obama ha preso terribilmente sul serio e rispedisce a casa 35 diplomatici, rei, secondo l’Fbi, di aver interferito con il voto degli americani.

Non si hanno notizie di prese di posizione del comico di casa nostra: né sulla sacralità della rete né sulla sua possibile fallibilità. Lasciamolo a districarsi tra votazioni in rete ed elezioni di giurie popolari: una al giorno toglie l’informazione da torno.

The Donald, uno che non ama le sottili questioni di merito, ha deciso che durante il suo regno non vuol sentir parlare di hacker, fake news, wikileaks, bufale et similia.

Come fare? La soluzione è semplice, antica, sperimentata, affidabile: carta, penna, busta e francobollo. Il sistema, invece, non è congeniale per la comunicazione breve, quella verso l’ufficio accanto, il piano superiore o inferiore, gli studi con forma geometrica diversa dall’ovale, la moglie o le immancabili stagiste. Anche in questi casi carta e penna sono essenziali mentre non hanno più ragion d’essere busta e francobollo.

In aiuto alla trasmissione di ordini, richieste, consigli, ammiccamenti vari nei brevi percorsi c’è la secolare esperienza siciliana: il pizzino portato a destinazione dal camminatore (moderna figura di invenzione burocratica). Riservatezza garantita, altrettanto assicurata la celerità, possibilità di risposta vocale immediata, ma solo nei casi monosillabici. In presenza di risposte articolate il mezzo è il contro-pizzino che utilizzando lo stesso camminatore ritorna al mittente.
Importantissimo è garantire l’intangibilità del pizzino e la conseguente inaccessibilità al contenuto. Per questo esiste una tecnica di approntamento del pizzino che si basa sull’arte di piegare la carta. Un pizzino è un origami occidentale che non ha lo scopo di creare sculture ma quello più prosaico di rendere difficile la ripiegatura in caso di apertura da parte di persona non autorizzata.

Il massimo di sicurezza lo si otterrebbe potendo utilizzare una carta commestibile, disponibile in vari gusti (menta, anice, tuttifrutti, albicocca, caffè fino al gusto di costata texana), al fine di distruggere ogni traccia dell’oggettino e del suo contenuto con un rapido e discreto ruminio a favore di digestione.

The Donald ne sarebbe entusiasta e prima di fottersi il brevetto qualche soddisfazione, all’inventore, la elargirebbe.
Almeno c’è da sperarlo.