A Palermo l’ABF nel 2021 ha condannato Poste Italiane alla restituzione dell’importo di euro 10.826,98 sottratto a un proprio cliente (assistito da uno studio legale) vittima di una truffa informatica realizzata tramite home banking
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Ignazio Marchese
L’attacco informativo al Comune di Palermo ha i suoi strascichi
Il candidato a sindaco: "Chiedo che a tutti i dipendenti venga corrisposto, nei tempi previsti, il pagamento della mensilità, con il quantum del mese precedente, in modo tale da non mortificarli e metterli in difficoltà".
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Sito ancora down. Petralia: "Contiamo di pubblicarlo entro domani"
Il profilo Facebook, Instagram e l’account dell’email di Totò Cuffaro questa mattina sono stati hackerati e non è possibile accedere. “Si tratta di un vile gesto che stiamo provvedendo a […]
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Redazione
Ancora questa mattina il sito istituzionale off line
L’amministrazione fa sapere di aver già provveduto a effettuare opportuna segnalazione alla polizia postale e sull’episodio è già stato aperto un fascicolo in procura
La guerra ucraina coinvolge anche la Sicilia come l'Italia. Non la guerra quella fatta con le truppe e i bombardamenti ma quella cibernetica. Fra gli obiettivi la Sicilia è esposta per ospedali e centrali di controllo distribuzione del gas
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Se ne contano oltre 5 mila sulla struttura di cyber sicurezza della polizia postale
Stando a quanto asserito dalla stessa testata giornalistica, qualche esperto informatico starebbe ripetutamente tentando degli attacchi che minano la stabilità del server.
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la polemica con il presidente della commissione antimafia claudio fava
Il giornalista Paolo Borrometi chiarisce la vicenda relativa alla pubblicazione di un articolo al centro di uno scontro con il presidente della Commissione regionale antimafia, Claudio Fava.
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A rendere possibile l'intrusione dell'hacker la debole sicurezza nella predisposizione delle password di accesso
Storia incredibile che arriva dagli Stati Uniti: un hacker parla con una bimba attraverso la camera del sistema di videosorveglianza e si spaccia per Babbo Natale
Infettavano i computer di aziende e privati in diverse regioni italiane e poi chiedevano soldi per 'curare' computer e sistemi informatici ed evitare la perdita di dati e l'accesso a utenze.