Resta ancora offline, a causa di un attacco hacker, questa mattina il sito internet del Comune di Palermo. Da due giorni gli esperti informatici sono al lavoro ininterrottamente per provare a ripristinare il collegamento e riattivare quei servizi necessari per l’ente e soprattutto per i cittadini. Al momento il sistema è stato cautelativamente spento e isolato dalla rete perché anzitutto si sta provando a capire l’entità del danno. Lo stesso assessore all’Innovazione, Paolo Petralia Camassa, ieri non aveva nascosto le sue preoccupazioni sull’entità dell’eventuale danno provocato da chi è penetrato dentro il sistema del municipio palermitano.

Il lavoro della Sispi

La Sispi, la società partecipata dal Comune che si occupa del settore It per l’infrastruttura palermitana, sta continuando a lavorare per mettere in sicurezza il sistema e far partire tutti i vari servizi il prima possibile. Per i cittadini che hanno necessità di servizi on line o comunque che necessitano della banca dato del Comune i problemi sono relativi. Anzitutto per i certificati anagrafici, possono essere scaricati direttamente tramite il portale dell’anagrafe nazionale (Anpr), entrando con spid o carta d’identità elettronica. Si stanno riattivando nel frattempo i sistemi di rilascio di carta d’identità elettronica.

Le valutazioni del caso

Sono in corso attività per valutare natura e conseguenze dell’incidente. La Sispi ha già costituito un team tecnico per gestire l’evento e sono state messe in campo le misure necessarie a porre rimedio a possibili violazioni dei dati personali e si sta provvedendo alle comunicazioni nei confronti delle Autorità competenti.

Inchiesta in Procura

Intanto il Comune ha attivato una task force tramite Sispi, la società partecipata dal Comune che si occupa del settore It per l’infrastruttura palermitana. Sispi sta infatti cercando di ricostruire gli elementi danneggiati della rete, al fine di poterla rimettere online. Ciò che più preoccupa gli esperti, ma anche l’amministrazione comunale stessa, sono i dati sensibili (in quantità) contenuti nei sistemi di gestione anagrafe e tributi del Comune. Non è chiaro, ad ora, se questi sistemi siano stati intaccati: a ogni modo, l’amministrazione fa sapere di aver già provveduto a effettuare opportuna segnalazione alla polizia postale e sull’episodio è già stato aperto un fascicolo in Procura.

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