Nel 2025 l’Italia segna un primato nei trapianti, ma il report del Centro nazionale trapianti rivela un aumento delle opposizioni alla donazione registrate al rinnovo della carta d’identità. Trento si conferma la più generosa.
Il 2025 si apre con un’Italia divisa tra il trionfo della solidarietà e l’ombra dell’incertezza. Il Centro nazionale trapianti (Cnt) ha pubblicato un report che, in vista della Giornata nazionale della donazione dell’11 aprile, dipinge un quadro complesso: da un lato, il sistema trapiantologico nazionale raggiunge vette mai toccate, dall’altro, i “no” alla donazione di organi espressi al rinnovo della Carta d’identità elettronica (Cie) sono in aumento. Un contrasto che racconta la generosità di molti e le esitazioni di altri, con dati che meritano di essere esplorati a fondo.
Il primo trimestre 2025: consensi in maggioranza, ma i “no” avanzano
Tra il 1° gennaio e il 31 marzo 2025, circa 950mila italiani hanno rinnovato la propria Cie, registrando la loro posizione sulla donazione di organi e tessuti. Di questi, 570mila (60,3%) hanno dato il consenso al prelievo post-mortem, mentre 380mila (39,7%) si sono opposti. Un dato significativo emerge dal confronto con il 2024: le opposizioni sono cresciute del 3,4%, mentre le astensioni – coloro che non si esprimono – sono scese dello 0,6%, attestandosi a 680mila persone, pari al 41,6% dei rinnovi.
Nel Sistema informativo trapianti (Sit) risultano oggi depositate 22,3 milioni di dichiarazioni: 15,5 milioni di consensi e 6,8 milioni di opposizioni. “Su circa 950mila dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate al momento del rinnovo della carta d’identità elettronica, 570mila persone hanno dato il proprio consenso al prelievo degli organi dopo la morte (60,3%) mentre in 380mila hanno scelto di opporsi (39,7%)”, si legge nel report del Cnt. Questi numeri riflettono una società in cui la volontà di donare prevale, ma con una fetta crescente di cittadini che dice “no”.
Trento e il podio della generosità: un’Italia a due velocità
In un panorama nazionale contrastante, alcune aree spiccano per il loro spirito solidale. Tra le città con oltre 100mila abitanti, Trento si conferma leader indiscussa con un 73,6% di consensi, un 22,4% di opposizioni e un 32,4% di astenuti. Seguono Sassari e Verona, entrambe sopra la media nazionale. A livello regionale, la Provincia autonoma di Trento guida la classifica, davanti a Valle d’Aosta e Sardegna.
Tra i comuni più piccoli, il primato va a Verceia (Sondrio): su 158 cittadini che hanno rinnovato la Cie, 139 si sono espressi, con 138 “sì” e un solo “no”. Sul podio salgono anche Cinte Tesino (Trento) e Longano (Isernia), mentre Geraci Siculo (Palermo), dopo tre anni al vertice, scende al quarto posto.
Record storici: il 2024 come anno d’oro per i trapianti
Il 2024 ha rappresentato una pietra miliare per la rete trapiantologica italiana. Secondo i dati preliminari del Cnt, sono stati effettuati 2.110 prelievi di organi e 4.692 trapianti, con un incremento del 5,1% rispetto all’anno precedente. I trapianti di rene hanno dominato con 2.393 interventi, seguiti da quelli di fegato (1.732) e cuore (418). Il tasso di donazione ha raggiunto i 30,2 donatori per milione di persone, un risultato che posiziona l’Italia al secondo posto in Europa, dietro solo alla Spagna.
Un fattore chiave di questo successo è la donazione a cuore fermo, che nel 2024 ha visto un aumento del 29,4% nelle segnalazioni, con 276 donazioni effettive e 621 trapianti realizzati, pari al 13,2% del totale. “Negli ospedali del nostro Paese non sono mai stati realizzati tanti trapianti e prelievi di organi come nell’ultimo anno, grazie alla generosità dei tanti donatori”, dichiara Giuseppe Feltrin, direttore del Cnt. “Da un lato, la nostra rete trapiantologica migliora dal punto di vista clinico-scientifico e sotto il profilo organizzativo, ed è in grado di individuare un numero crescente di donatori potenziali, anche grazie alla donazione a cuore fermo”.
Le differenze generazionali: chi dice “sì” e chi esita
Il report del Cnt offre anche uno spaccato per fasce d’età. I 40-50enni si distinguono come i più propensi alla donazione, con un 68,6% di consensi e un 31,4% di opposizioni. Al contrario, gli over 60 mostrano una crescente diffidenza: nel 2025, il 48,4% ha detto “no”, rispetto al 45,5% del 2024. Anche tra i 18-30enni le opposizioni sono in aumento, passando dal 33,6% al 37,9%.
| Categoria | Dato 2025 |
|---|---|
| Dichiarazioni totali Cie | 950.000 |
| Consensi alla donazione | 570.000 (60,3%) |
| Opposizioni alla donazione | 380.000 (39,7%) |
| Astenuti | 680.000 (41,6%) |
| Aumento opposizioni vs 2024 | +3,4% |
| Trento (consensi) | 73,6% |
| Donazioni a cuore fermo 2024 | 276 |
| Trapianti totali 2024 | 4.692 |
Una sfida aperta: i “perplessi” e il peso dei “no”
Nonostante i progressi clinici e organizzativi, l’aumento dei “no” alla Cie rappresenta un campanello d’allarme. Nel 2024, il tasso di rifiuto nei reparti di rianimazione è sceso al 29,3%, ma al rinnovo della Cie le opposizioni sono salite al 39,7% nei primi mesi del 2025, rispetto al 36,3% dell’anno precedente. “D’altro canto, però, soprattutto in alcune fasce d’età, tante persone faticano a dichiarare la propria volontà di donare mentre rinnovano il documento e finiscono per registrare un ‘no’ che, pur revocabile, potrebbe in futuro rischiare di condizionare in negativo la nostra capacità di trovare organi compatibili per i tantissimi pazienti in attesa di trapianto”, osserva Feltrin.
Attualmente, circa 8mila pazienti sono in lista d’attesa per un trapianto in Italia. Per il Cnt, il focus è sui “perplessi”, coloro che esitano o non comprendono appieno il valore della donazione. “Un dato sul quale dobbiamo lavorare è quello dei perplessi, persone alle quali probabilmente non è arrivato correttamente il messaggio sul valore del dono. E sarà questo uno dei nostri impegni”, aggiunge il direttore. Tra le iniziative previste per il 2025, campagne mirate e un’indagine sulle motivazioni dei rifiuti.






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