• Matteo Salvini, dopo una riunione della Lega: «Draghi scelga: o noi o Grillo».
  • Giancarlo Giorgetti ha definito ‘fuoriclasse’ il premier incaricato Mario Draghi.
  • Il Partito Democratico non crede che la Lega sosterrà il Governo Draghi.

La Lega ha aperto pubblicamente al Governo Draghi, anche se non in maniera eclatante.

Il leader del Carroccio, al termine della riunione della segreteria politica del partito, infatti, ha affermato: «Draghi dovrà scegliere tra Grillo e la Lega, se le richieste di Grillo sono la patrimoniale sui risparmi degli italiani, la nostra è l’esatto contrario».

Salvini ha poi elencato i temi su cui misurare il sostegno o meno all’Esecutivo guidato da Mario Draghi: «Taglio tasse, taglio burocrazia e controllo dei confini».

Ha parlato anche il numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti: «Io non devo convincere nessuno… Si fanno i ragionamenti e si tirano le conclusioni, come si fa in politica». Farà parte della squadra di governo? «Ho giocato al Totocalcio da quando avevo 10 anni, non ho mai vinto…», la risposta.

Comunque sia, per Giorgetti il premier incaricato Mario Draghi è un fuoriclasse «come Ronaldo e quindi non deve stare in panchina».

Sulla possibilità di un appoggio della Lega al nuovo Governo, però, si è espresso in maniera scettica Andrea Marcucci, capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Madama: «Immagino che per Salvini, campione in Europa della lotta sovranista contro il Recovery plan, non sia facilissimo in Italia salire sul carro di un governo che dovrà gestire quelle risorse. In questi anni il leader della Lega si è distinto per una battaglia all’ultimo sangue contro le istituzioni europee, non vedo le condizioni per un appoggio al governo che sta nascendo».

Infine, la Lega incontrerà Mario Draghi dopodomani, sabato 6 febbraio, da sola, nello stesso giorno del MoVimento 5 Stelle, nell’ultimo giorno delle consultazioni.

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