La senatrice Monica Cirinnà, nota per le sue battaglie per i diritti della comunità LGBT, ci ha rimpensato e ha deciso di candidarsi alle elezioni politiche del 25 settembre.

In conferenza stampa, Cirinnà ha detto: “Letta chiacchiera di occhi di tigre. Li tiro fuori ma lo faccio solo per queste persone. Perché il PD è l’unico a poter fermare Meloni e Salvini. Ci ho pensato tutta la notte. Combattere come gladiatori è l’unico modo per non sfuggire alle mie responsabilità”.

“Siamo di fronte a una gestione pessima sia degli accordi, che delle liste, che della gestione delle candidature – ha aggiunto la senatrice – Ci troviamo con degli alleati che ora sono diventati nemici, insieme a degli alleati che poco portano in termini di valore aggiunto al centrosinistra. Sono stata presa a schiaffi, ci sono rimasta molto male”.

E ancora: “Le regole erano chiare. No pluricandidature, no paracadute, valorizzare il merito e le competenze. Questi criteri erano perfettamente applicabili alla mia persona e alla mia storia politica, al mio territorio. Nonostante tutto ciò, questi criteri sono stati negati sulla mia persona, nonostante il radicamento sui territori. Non sono stata valorizzata come dirigente nazionale per il lavoro che ho fatto e le competenze che ho”.

L’attacco della Cirinnà al suo stesso partito continua così: “Qesta notte è stata fatta carta straccia degli accordi. Io credo che il collegio Senato uninominale Roma 4 contenga territori per i quali io non sono adatta. Per gli argomenti e i temi di cui mi occupo. Nonostante il programma del PD sia stato sventagliato come programma con i diritti al centro. Dicono questo e poi i due collegi di Roma centro sono dati agli alleati, quindi il PD mette nei posti più difficili i suoi dirigenti di punta. Mi sono sentita colpita in prima persona, ero certa di poter fare un bel lavoro ma ho ricevuto uno schiaffo. In molti stanno rifiutando i collegi perché considerati la fossa del leone. Ho pensato a lungo al da farsi. Non scapperò, combatterò come un gladiatore”.

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