L’Unione Europea ha trovato l’accordo sull’embargo al petrolio russo trasportato via mare ma con un’esenzione temporanea per quello importato tramite gli oleodotti così da superare il veto dell’Ungheria.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, dopo la prima giornata del Consiglio europeo straordinario di Bruxelles, ai giornalisti ha detto: “Due terzi del petrolio che importiamo in UE proviene dal trasporto marittimo, il restante proviene dagli oleodotti. L’oleodotto Druzhba, l’unico proveniente dalla Russia, fornisce petrolio a Polonia e Germania per la parte nord, mentre la parte sud si dirige verso Ungheria e Slovacchia. Abbiamo la chiara volontà politica di Germania e Polonia di bloccare l’importazione di petrolio russo entro la fine dell’anno, in modo da raggiungere il 90% della riduzione di importazione. Il restate 10%, per adesso rimane esentato dall’embargo, ma torneremo sul tema il prima possibile, in un modo o nell’altro. Quello che abbiamo fatto oggi è un grande passo avanti. Adesso abbiamo la base dell’accordo politico per uscire dalla dipendenza dal petrolio in un tempo chiaro”.

In una nota congiunta, “il Consiglio europeo concorda sul fatto che il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia riguarderà il greggio, così come i prodotti petroliferi, consegnati dalla Russia negli Stati membri, con un’eccezione temporanea per il greggio consegnato tramite oleodotto. Il Consiglio europeo esorta pertanto il Consiglio a finalizzarlo e adottarlo senza indugio, garantendo un mercato unico dell’UE ben funzionante, una concorrenza leale, la solidarietà tra gli Stati membri e condizioni di parità anche per quanto riguarda l’eliminazione graduale della nostra dipendenza dalla Russia combustibili fossili”.

Da segnalare che ha ottenuto una deroga di 18 mesi la Repubblica Ceca. Per tutti gli altri il divieto sarà in vigore entro fine 2022, fra sei mesi. Viktor Orban, premier ungherese, su Facebook ha scritto: “È stato raggiunto un accordo. L’Ungheria è esente dall’embargo petrolifero”.

Come conseguenza della decisione dell’UE, petrolio in netto rialzo dopo l’accordo al vertice europeo sull’embargo all’oro nero russo: il Brent è trattato a 123,32 dollari al barile, in rialzo dell’1,36%, riaggiornando i livelli massimi toccati negli ultimi 2 mesi. Il WTI è a 118,57 dollari al barile con un progresso del 3,04%.

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