A Marghera, località del comune di Venezia, c’è stata un’esplosione alla 3V Sigma Spa, un impianto chimico. Dalle prime indiscrezioni pare che sia scoppiato un serbatoio nell’impianto dell’acetone. I residenti della zona sono stati invitati a restare chiusi in casa a causa della possibile dispersione di sostanze chimiche nell’aria. Ci sarebbero due feriti, uno dei quali sarebbe in gravi condizioni.

Per via dell’incendio, si è alzata un’alta colonna di fumo nero che è visibile sia dalla terraferma che dalla laguna. Sul posto sono intervenute 8 squadre dei Vigili del fuoco con il nucleo NBCR (Nucleare, Biologichico, Chimico e Radiologico).

Su Twitter il Comune di Venezia ha fatto sapere che «il vento spira in direzione centro storico. L’Amministrazione comunale invita ‘i residenti nel territorio comunale e nei Comuni limitrofi di restare al chiuso e chiudere le finestre. La centrale operativa della Polizia locale informa che, in base al Piano per le industrie a rischio di incidente rilevante, tutti i residenti nella Municipalità di Marghera devono restare in casa o in luogo chiuso e tenere chiuse porte e finestre».

Sospesa anche la circolazione ferroviaria.

Gianpaolo Bottacin, assessore alla Protezione Civile della Regione Veneto ha affermato: «Il primo ferito è stato trasportato a Verona, il secondo trasferito da Dolo al Centro grandi ustionati di Padova. Sono intervenuti i vigili del fuoco di Venezia, Vicenza, Padova e Treviso, in questo momento l’area è circoscritta ma è difficile pensare ad uno spegnimento rapido in tempi brevi, quindi non è possibile escludere nuove esplosioni». Al momento, «non si ha la contezza precisa di cosa sia bruciato».

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AGGIORNAMENTO, 14.55

Simone Venturini, assessore alla Protezione Civile del Comune di Venezia, ha affermato: «Sembra che i vigili del fuoco siano riusciti a circoscrivere il focolaio principale all’interno dell’azienda e quindi il grosso del pericolo sia scampato, ora si stanno occupando dei focolai minori. Ma la situazione è sotto controllo. Adesso la magistratura dovrà accertare le cause dell’incendio, e si tratta di capire se sono state prese tutte le misure di sicurezza necessarie. L ‘impianto in cui è scoppiato l’incendio era in manutenzione, e quindi la causa potrebbe essere proprio legata alle procedure di manutenzione in corso. Certo è che questo incidente ripropone il  problema della sicurezza di questi impianti : non si può assolutamente abbassare la guardia soprattutto per quanto riguarda gli impianti più vecchi, ed è necessaria la riconversione di tutta l’industria di Marghera che ha bisogno di un’industria più moderna che oltre ai posti di lavoro garantisca la sicurezza ambientale».