Da oggi, giovedì 17 giugno, il via della raccolta firme per il referendum sull’eutanasia legale, promosso dall’Associazione Luca Coscioni.

I primi gazebo per raccogliere le 500mila firme necessarie saranno allestiti da subito a Roma, a Largo Argentina, e a Milano, all’angolo tra Corso Garibaldi e via Statuto, per poi estendersi gradualmente a tutto il territorio nazionale.

La campagna è stata annunciata nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio da Marco Cappato, dopo che gli esponenti dell’associazione avevano depositato, lo scorso 20 aprile, il quesito in Cassazione.

Questo prevede una parziale abrogazione dell’art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente), aprendo alla cosiddetta Eutanasia attiva. «Se entro il 30 settembre non saranno consegnate in Corte di Cassazione almeno 500.000 firme autenticate e certificate – ha spiegato Cappato – non sarà più possibile in questa legislatura approvare il referendum, quindi avere una legge tra, 4 o 5 anni, forse 7-8 anni».

Aldo Penna, deputato del Movimento 5 Stelle, ha affermato: «C’è una sentenza della Corte Costituzionale, c’è una raccolta firme per avviare un referendum sul fine vita, ora c’è anche la posizione del tribunale di Ancona che con coraggio ha imposto ad una Asl di verificare le condizioni di un paziente per stabilire se possa accedere al suicidio assistito. L’unica voce che ancora manca è quella del Parlamento, nonostante l’impegno di alcuni tra deputati e senatori. Purtroppo, quello che per noi rappresenta semplicemente tempo da dedicare al dibattito, per altri è tempo di dolore e sofferenze, tempo che stringe e pesa sui malati che non possono scegliere come un macigno».

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