A partire dal 1° gennaio 2019 per quasi tutti i possessori di partita iva è scattato l’obbligo dell’utilizzo della fatturazione elettronica, una metodologia che rende più veloce non solo il controllo fiscale da parte dello Stato, ma la stessa gestione finanziaria di professionisti e aziende. Nonostante la Legge di Bilancio non imponga un obbligo, la fattura elettronica per regime forfettario può rivelarsi un notevole vantaggio anche per i professionisti che non hanno un guadagno considerevole e che quindi possono richiedere ancora un regime di partita iva agevolato.
Per incentivare anche la loro adesione, lo Stato ha previsto non poche agevolazioni per chi sceglie di emettere fattura elettronica in regime forfettario, anche se ciò implica affidarsi ad un sito di gestione apposito. Si tratta in realtà di una situazione che potrebbe essere più vantaggiosa che altro, in quanto permette di ridurre notevolmente la gestione della fatturazione elettronica.
Fattura elettronica regime forfettario: cosa dice la legge
Come già anticipato prima, la fattura elettronica per regime forfettario è a discrezione del possessore della partita iva. È però anche vero che l’adesione volontaria a questo tipo di gestione permette di ottenere diversi incentivi secondo la normativa entrata in vigore il 1° gennaio 2019, ovvero la legge n. 190/2014, e in particolare l’art. 1 comma 74, che stabilisce per i possessori di partita iva forfettario che utilizzano la fatturazione web la riduzione del termine di decadenza per l’accertamento delle dichiarazioni.
Considerando la difficoltà nella gestione della conservazione della documentazione, questo incentivo risulta essere molto allettante. Inoltre, molti sistemi permettono di gestire un’archiviazione digitale, anche da condividere con il proprio commercialista, per poter quindi semplificare tutte queste operazioni.
Come attivare la fattura elettronica
Il procedimento per aderire ad un programma di fattura elettronica è molto semplice e intuitivo e permette anche a chi è alle prime armi con questa tipologia di modalità di velocizzare diverse operazioni.
Proprio come per tutti gli altri tipi di partita iva, anche per quella a regime forfettario è necessario collegare i propri dati, compresi il codice della partita iva e la PEC, la posta elettronica certificata, attraverso la quale inviare in automatico la documentazione al Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate.
I programmi di fattura elettronica per regime forfettario permettono di inserire i propri dati e salvarli in un’anagrafica insieme a quelli dei clienti e dei fornitori per ritrovare ogni volta i dati necessari senza il rischio di commettere anche piccoli errori che potrebbero invalidare la fattura.
La fattura elettronica gratis
Chi sceglie un regime forfettario, in molti casi non ha una fatturazione annua elevata e il pagamento di un servizio di interscambio, per quanto allettante sotto diversi punti di vista, potrebbe rivelarsi comunque esoso.
Esistono anche programmi che propongono invece un piano di fattura elettronica regime forfettario completamente gratuito che permette a chiunque di avvicinarsi a questo mondo. Rispetto ai piani a pagamento non sarà possibile conservare le fatture, motivo per cui sarà indispensabile salvarle e archiviarle autonomamente, ma permette comunque di gestire le anagrafiche, l’invio e la ricezione di un numero illimitato di fatture.
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