Oltre lo stretto

Fondi Ue usati male in Sicilia, Calabria e Campania: l’accusa del commissario europeo Cretu

Fondi Ue quasi inutili in Sicilia, non se ne vedono gli effetti come accade, invece, altrove. L’Europa ha investito un fiume di denaro nell’Italia del Sud ma non ci sono risultati. I fondi comunitari vengono usati male soprattutto in Sicilia, Calabria e Campania”.

L’accusa, pesante ma difficile da contestare, è stata pronunciata dalla massima autorità in materia, il Commissario europeo alle politiche regionali Corina Cretu durante la settimana delle città e delle regione Ue.

Tanti gli argomenti al centro della tavola rotonda di apertura della manifestazione, tali da far passare in secondo piano l’affermazione della Cretu che sembra smentire l’ottimismo del governo siciliano proprio sull’uso fatto fino ad ora dei fondi europei.

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Esiste il rischio che il flusso di denaro europeo possa interrompersi. allo studio dell’europarlamento ci sono misure punitive nei confronti dei paesi che non rispettano il patto di stabilità. Attualmente il problema riguarda Spagna e Portogallo “Questo provvedimento creerebbe solo incertezze negli investitori con conseguenze nefaste – ha detto il presidente del Comitato europeo delle regioni Markku Markula – bisogna far scorrere il flusso degli investimenti e non bloccarlo”.

Cresce, dunque il fronte contrario a provvedimenti punitivi ma nasce anche una idea alternativa. Invece di penalizzare i paesi ,l’Europa potrebbe scegliere di intervenire direttamente sulle autonomie locali, a iniziare dalle Regioni, fermando il flusso dei Fondi Ue dove non funzionano. Un intervento ben più massiccio dei controlli attuali che di fatto hanno spesso causato la perdita di finanziamenti europei soprattutto in Sicilia

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