Furti di uccelli Rapaci dai nidi. Un fenomeno dalle proporzioni sempre più vaste che coinvolge diverse regioni d’Italia.

Falchi, aquile ed altri rapaci prelevati ancora pulcini e destinati ad essere allevati per chi esercita illegalmente la falconeria.

L’ultimo intervento è stato reso noto oggi dai Carabinieri Forestali della provincia di Pesaro Urbino. Le indagini erano state avviate nella primavera scorsa tra le Marche e la Toscana. I pulcini di Falco pellegrino sarebbero stati prelevati direttamente dal nido per essere poi venduti illecitamente.

Sotto la direzione dalla Procura della Repubblica di Pesaro, si è ora giunti alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di quattro persone. I presunti bracconieri sono indagati per esercizio della caccia in periodo di divieto fino alla cattura e detenzione di specie particolarmente protette. Le indagini hanno coinvolto alcuni comuni dell’Urbinate fino alla limitrofa provincia di Arezzo ed ha portato a numerose perquisizioni, al sequestro dei pulcini e di varia strumentazione elettronica.

In alcune aree del nostro paese, come nel caso della Sicilia, i nidi devono essere monitorati per evitare l’azione dei bracconieri. Un compito gravoso coordinato dal Gruppo Tutela Rapaci, che vigila sui nidi di Aquila del Bonelli e di falco Lanario. Ieri mattina è arrivata la prima bella notizia. Secondo quanto reso noto dallo stesso Gruppo Tutela Rapaci, sono stati osservati i primi due Aquilotti.

Preoccupante quanto avvenuto negli altri siti monitorati. Sono infatti state notate persone riconducibili al mondo del bracconaggio. Probabilmente erano interassiti alle Aquile ed ai Lanari. Nessuno dei nidi sottoposti a controllo è stato  depredato.

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