Tensioni nel Mediterraneo: fermata la missione simbolica della flottiglia Global Sumud, a bordo anche Greta Thunberg e Ada Colau.
In un’operazione durata tutta la notte, ma ancora in corso, la marina militare israeliana ha abbordato diverse imbarcazioni della flottiglia Global Sumud, diretta verso la Striscia di Gaza con l’obiettivo dichiarato di rompere il blocco imposto da Israele.
Quasi 50 barche e 500 attivisti erano partiti in una missione simbolica per portare aiuti umanitari e attirare l’attenzione internazionale sulla crisi umanitaria in corso. Ma già mercoledì sera, in acque internazionali, l’intervento delle forze israeliane ha iniziato a bloccare la spedizione. Secondo gli attivisti, almeno 20 imbarcazioni sono state intercettate, ma altre sono riuscite a proseguire la navigazione, arrivando giovedì a poche miglia dalla costa di Gaza.
Proteste in Europa e uno sciopero generale in Italia
L’intervento israeliano ha suscitato un’ondata di proteste in diverse città europee, tra cui Roma, Napoli, Barcellona e Atene, dove i manifestanti hanno chiesto il rilascio immediato degli attivisti e la fine delle operazioni militari nella Striscia.
In Italia, il più grande sindacato nazionale, la CGIL, ha indetto uno sciopero generale per venerdì 3 ottobre, con lo stop previsto per tutti i settori principali: trasporti pubblici, scuola e sanità.
Chi erano gli attivisti a bordo
Tra le personalità note fermate dalla marina israeliana figurano:
- Greta Thunberg, attivista svedese per il clima;
- Ada Colau, ex sindaca di Barcellona;
- Rima Hassan, eurodeputata.
Oltre a numerosi volontari e attivisti provenienti da decine di Paesi, nonché i parlamentari italiani Arturo Scotto e Annalisa Corrado del Partito Democratico, Benedetta Scuderi di AVS e Marco Croatti del Movimento 5 Stelle.
Le autorità israeliane hanno diffuso foto e video degli attivisti dopo l’intercettazione, assicurando che “sono in buone condizioni di salute” e saranno trasferiti in Israele per avviare le procedure di espulsione verso l’Europa.
Un’operazione notturna trasmessa in diretta
Molti attivisti avevano installato telecamere live a bordo per documentare il viaggio. Alcuni sono riusciti a trasmettere anche i momenti in cui le navi israeliane si avvicinavano, illuminavano le barche con fari e utilizzavano cannoni ad acqua per rallentare l’avanzata. Nelle immagini si vedono gli attivisti seduti in cerchio, con i giubbotti di salvataggio e le mani alzate in segno di non violenza. Alcuni hanno gettato i cellulari in mare poco prima dell’arresto, nel tentativo di evitare la confisca dei dati. Secondo quanto riferito, l’intera operazione si è svolta senza scontri fisici rilevanti.
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Tajani: “Abbordaggi pacifici”
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando alla Camera, ha spiegato: “Gli abbordaggi sono stati pacifici e senza violenze e preparati da numerose misure di avvicinamento, partendo dalla nave madre Alma. Secondo quanto appreso dalla nostra Ambasciata a Tel Aviv, la Marina israeliana ha impiegato più di 16 navi nell’operazione, che si concluderà nella giornata di oggi, per le precauzioni adottate per evitare incidenti. L’arrivo ad Ashdod richiederà ancora diverse ore di navigazione”. E ancora: “Al porto ad Ashdod i membri della Flotilla verranno identificati e fermati, per poi essere trasferiti con voli charter in Europa”.
La condanna della Turchia: “Atto di terrorismo”
La Turchia ha reagito duramente all’intervento israeliano. In un comunicato diffuso nella tarda serata di mercoledì, il Ministero degli Esteri turco ha definito l’azione della marina israeliana un “atto di terrorismo” e una grave violazione del diritto internazionale. Il governo turco ha annunciato che sta lavorando per ottenere l’immediata liberazione dei cittadini turchi presenti tra gli attivisti fermati.
Sciopero della fame olandese
La nave olandese Mohammad Bhar è stata intercettata con a bordo un cittadino francese e sei olandesi. Lo riporta l’agenzia di stampa ANP, citata anche da Reuters. Cinque degli attivisti hanno annunciato l’intenzione di iniziare uno sciopero della fame: “Rifiutiamo di accettare cibo da un’entità che affama i palestinesi attraverso il blocco illegale che abbiamo cercato di rompere”, hanno dichiarato all’ANP.
Che cos’è la flottiglia Global Sumud
Il termine “Sumud” in arabo significa resilienza. La flottiglia è stata organizzata da una rete internazionale di attivisti pacifisti, tra cui ONG, medici, volontari e rappresentanti della società civile.
L’obiettivo era quello di:
- Portare un messaggio di solidarietà al popolo di Gaza;
- Consegnare un carico simbolico di aiuti umanitari;
- Contestare il blocco navale imposto da Israele sin dal 2007.
La spedizione era monitorata pubblicamente attraverso un tracciamento online, che ha mostrato il progressivo avvicinamento delle barche alla costa palestinese.
Cosa dice Israele sul blocco di Gaza
Il governo israeliano sostiene che il blocco navale su Gaza sia una misura necessaria per motivi di sicurezza, per impedire l’ingresso di armi nella Striscia, controllata da Hamas. Tuttavia, numerose organizzazioni umanitarie e giuristi internazionali mettono in discussione la legalità e la proporzionalità di tale misura, definendola una forma di punizione collettiva che aggrava la crisi umanitaria.
Le proteste
- Un gruppo di studenti dell’Università di Firenze ha occupato l’atrio dell’edificio di via Laura per organizzare un’assemblea.
- A Milano diverse scuole superiori stanno partecipando alle proteste. Tra gli istituti coinvolti ci sono i licei scientifici Bottoni e Vittorio Veneto, l’IIS Maxwell, la Scuola Rinnovata Pizzigoni e l’istituto Puecher di Rho. Al liceo Bottoni si è svolto un picchetto all’ingresso, ma le lezioni si stanno comunque tenendo, mentre alcuni studenti hanno organizzato un presidio all’esterno durante la prima ora. Situazione simile al Vittorio Veneto, in via De Vincenti, e all’Istituto Maxwell di via Don Calabria, dove si stanno svolgendo presidi analoghi. Le manifestazioni sono sotto il monitoraggio della Polizia Locale.
- A Pisa un gruppo di studenti dell’Università ha occupato Palazzo Ricci. “Rispondiamo all’appello dei compagni che hanno occupato le università di Roma, Genova e Bologna, e lo rilanciamo affinché ogni ateneo diventi una barricata”, si legge in un volantino diffuso dagli studenti.






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