Hamas, il movimento islamista che controlla Gaza, ha dichiarato la sua disponibilità a liberare tutti gli ostaggi ancora trattenuti in cambio di una tregua di cinque anni e della fine delle ostilità con Israele.

Hamas apre ai negoziati

Un alto funzionario di Hamas, parlando in anonimato all’agenzia di stampa AFP, ha annunciato che il movimento è pronto a un accordo significativo: “Hamas è pronta per uno scambio di prigionieri (ostaggi israeliani in cambio di prigionieri palestinesi, ndr) in un’unica operazione e per una tregua di cinque anni”. La proposta arriva mentre una delegazione di Hamas è attesa al Cairo per incontrare i mediatori, in un tentativo di rilanciare i negoziati per un cessate il fuoco. La dichiarazione segue mesi di stallo diplomatico, con Israele che ha ripetutamente rifiutato tregue temporanee senza la liberazione completa degli ostaggi catturati durante l’attacco del 7 ottobre 2023.

L’attacco di Hamas, che ha ucciso circa 1.200 persone in Israele e portato al rapimento di oltre 250 ostaggi, ha innescato una risposta militare israeliana senza precedenti. Secondo Hamas, la proposta di tregua mira a rispondere alla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, dove 80% della popolazione è stata sfollata e le infrastrutture sono state devastate. Tuttavia, Israele rimane fermo sulla sua posizione: il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che non accetterà un cessate il fuoco senza la liberazione di tutti gli ostaggi e la fine del controllo militare di Hamas su Gaza.

Attacchi israeliani e vittime civili: il bilancio si aggrava

Mentre i negoziati procedono, le operazioni militari israeliane non si fermano. La Protezione civile palestinese, gestita da Hamas, ha riferito che nella sola giornata di sabato 26 aprile un attacco aereo israeliano su Gaza City ha ucciso almeno quattro persone e lasciato “più di 30” intrappolate sotto le macerie di un’abitazione nel quartiere di Sabra. “Le nostre squadre sono riuscite a recuperare quattro martiri e cinque feriti in seguito all’attacco”, ha dichiarato il portavoce Mahmud Bassal ad AFP.

Un altro attacco mortale, avvenuto all’alba, ha colpito un’abitazione della famiglia al-Khour nel quartiere di al-Sabra, uccidendo dieci persone e lasciando circa 20 disperse, secondo Mohammed Al-Moughair, funzionario della Protezione civile.

L’uso dell’intelligenza artificiale da parte di Israele

Un elemento distintivo delle operazioni militari israeliane a Gaza è l’impiego di tecnologie avanzate di intelligenza artificiale. Secondo un’inchiesta del New York Times, le forze israeliane hanno utilizzato strumenti di AI per identificare e colpire leader di Hamas, come nel caso dell’uccisione di Ibrahim Biari, comandante del battaglione Jabalia Centrale, il 31 ottobre 2023. Biari è stato localizzato grazie a uno strumento audio basato su AI, sviluppato dall’Unità 8200, l’equivalente israeliano della NSA, che ha tracciato la posizione delle sue telefonate.

L’attacco che ha eliminato Biari, tuttavia, ha causato la morte di oltre 125 civili, secondo Airwars, un’organizzazione di monitoraggio dei conflitti con sede a Londra. Il New York Times riferisce che Israele ha impiegato l’AI anche per il riconoscimento facciale, l’analisi di messaggi di testo e post sui social media in arabo tramite chatbot, e la creazione di elenchi di potenziali obiettivi. Molte di queste tecnologie sono state sviluppate in collaborazione con riservisti impiegati in aziende tecnologiche di punta, note collettivamente come “The Studio”.

Inoltre, lo stesso strumento audio utilizzato per localizzare Biari è stato perfezionato per cercare gli ostaggi trattenuti nei tunnel sotterranei di Gaza, con due ufficiali israeliani che hanno confermato un miglioramento della precisione nel tempo.