La Procura della Repubblica di Lodi ha proposto l’archiviazione del caso riguardante l’istigazione o aiuto al suicidio di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano ritrovata morta il 14 gennaio scorso nelle acque del fiume Lambro.
Questo fatto è seguito alle controversie scaturite da una recensione online, attribuita a un cliente, ritenuta falsa e discriminante nei confronti di gay e disabili. Le indagini hanno dimostrato che nessuno ha contribuito al suicidio della Pedretti e che la recensione incriminata non era autentica. Il caso è ora sottoposto al giudice delle indagini preliminari, che deciderà su eventuali opposizioni o sull’archiviazione definitiva del fascicolo.
Il procuratore Maurizio Romanelli, in una nota, ha affermato: “Nessuno dei comportamenti tenuti da terzi, intervenuti a vario titolo nella presente vicenda, è in alcun modo qualificabile come fatto penalmente rilevante riconducibile alle ipotesi di determinazione al suicidio, rafforzamento al proposito di suicidio, rafforzamento o agevolazione”.
In seguito al decesso di Giovanna Pedretti, la pizzeria Le Vignole, che lei gestiva assieme alla figlia e al marito, è rimasta chiusa per un periodo prolungato. La pizzeria ha riaperto a metà aprile, ma solo come servizio d’asporto e sotto una nuova insegna, “Pizzeria dal Nello”.
La reazione di Selvaggia Lucarelli
“Nessuno ha indotto nessuno al suicidio. La recensione era falsa. La stampa ha mentito due volte: dando una notizia falsa sulla recensione e dando una notizia falsa sui responsabili di una morte. Una storia squallida e meschina che racconta bene il sistema”. Così su X Selvaggia Lucarelli, che mise in dubbio la recensione postata dalla ristoratrice Giovanna Pedretti, commentando la richiesta di archiviazione della Procura di Lodi dell’indagine per istigazione o aiuto al suicidio per la morte della donna.
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