Nelle ultime ore, i ribelli filo-iraniani Houthi nello Yemen hanno rivendicato una serie di lanci di razzi e droni indirizzati verso il sud d’Israele.

Secondo quanto riportato da Yahya Sria, portavoce del gruppo, gli attacchi sono stati effettuati in un gesto di “responsabilità religiosa, morale, umanitaria e nazionale” verso il popolo di Gaza. Tale azione è stata giustificata in risposta alla presunta debolezza del mondo arabo e alle accuse di collusione tra alcuni paesi arabi e Israele.

L’attacco più recente, avvenuto questa mattina, ha innescato le sirene d’allarme a Eilat. È importante notare che questo non è il primo attacco condotto dagli Houthi contro Israele. Infatti, è il terzo di una serie di attacchi avvenuti dopo l’inizio della guerra. In precedenza, Abdelaziz bin Habtour, il primo ministro del governo Houti, aveva dichiarato che i droni impiegati nell’attacco “appartengono allo stato dello Yemen”.

Gli Houthi sono noti per essere alleati dell’Iran e controllano vaste aree dello Yemen. Hanno catturato la capitale, Sanaa, e continuano a esercitare un notevole controllo sulla regione. Con la dichiarazione di oggi, quindi, entrano praticamente in conflitto con Israele.

Israele valuta una risposta

Israele ha reagito prontamente all’attacco. Il sistema di difesa israeliano Arrow è riuscito ad intercettare i razzi diretti verso il sud d’Israele, mentre le forze aeree israeliane hanno abbattuto i droni invasori. Inoltre, la Israeli Broadcasting Corporation ha affermato che “Israele sta valutando la possibilità di rispondere agli Houthi dopo che hanno lanciato missili verso Eilat sul Mar Rosso”. Le autorità israeliane, infatti, stanno valutando se e in che modo rispondere al gruppo filo iraniano.

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