Almeno 71 bambini sono stati uccisi in Ucraina dal 24 febbraio scorso, ovvero da quando il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato l’invasione del Paese.
Il dato è stato diffuso oggi, giovedì 10 marzo, da un funzionario del Parlamento ucraino, Lyudmyla Denisova, referente sui diritti umani, in un post condiviso su Telegram: “Dall’inizio dell’invasione russa e fino alle 11:00 del 10 marzo, 71 bambini sono stati uccisi e più di 100 feriti”.
Sasha Volkov, vice capo della delegazione della Croce Rossa internazionale, ha comunicato che centinaia di migliaia di persone sono bloccate senza cibo, acqua, elettricità e medicibali a Mariupol. Lì la situazione “diventa sempre più terribile e disperata”. E ancora: “Molta gente dice di non avere più cibo per i bambini le persone cominciano ad attaccarsi tra di loro per il cibo, o attaccare le auto di altri per prendere la benzina”.
“Tutti i negozi e le farmacie sono stati razziati diversi giorni fa – ha aggiunto – e le persone si stanno ammalando a causa del freddo. Noi abbiamo un rifugio, nella cantina, solo per i bambini e le loro mamme. Tutti gli altri adulti, ed i bambini sopra i 12 anni dormono nell’ufficio”. E ha proseguito: “Abbiamo riserve di cibo solo per pochi giorni, molti di noi iniziano ad ammalarsi a causa del freddo e dell’umidità”. Anche le condizioni igieniche sono precarie.
Il ministro della Salute ucraino Viktor Liashko ha affermato che i russi hanno bombardato 63 ospedali nel Paese: “Purtroppo abbiamo perso cinque operatori sanitari a causa di questi bombardamenti, più di 10 persone, gravemente ferite, non possono lavorare. Ci sono anche persone leggermente ferite che presto potranno tornare alle loro funzioni”, ha spiegato.