Sergei Lavrov, ministro degli esteri russo, intervistato dal canale RBC, ha affermato che la neutralità dell’Ucraina “viene discussa seriamente, chiaramente, insieme alle garanzie di sicurezza”. Per Lavrov “questo è esattamente ciò che ha affermato il presidente Putin in una conferenza stampa a febbraio”, cioè “qualsiasi garanzia di sicurezza reciprocamente accettabile per l’Ucraina e tutti i paesi, inclusa la Russia, ad eccezione dell’allargamento della Nato”.

Il ministro degli esteri, stando a quanto riportato dall’agenzia stampa Interfax, ha spiegato che di questo “si sta discutendo durante i negoziati” con “formulazioni specifiche” e “le parti sono vicine a un accordo su di esse”. Lavrov ha anche detto che l’Occidente “non voleva una soluzione pacifica sulla questione delle garanzie di sicurezza” chieste dalla Russia e ha comunicato che anche la Svizzera “si è offerta di fare da mediatrice tra Mosca e Kiev”.

Il ministro degli Esteri russo ha pure affermato che la maggior parte dei paesi del mondo sostiene la Russia ma sono sotto la massiccia e “sporca” pressione degli Stati Uniti: “Sapevo che gli americani erano pronti a molto per impedire qualsiasi sviluppo positivo verso un vero mondo multipolare ed egualitario ma che avrebbero fatto un lavoro talmente sporco, indegno di un grande potere, non potevo nemmeno pensarlo nel peggiore degli incubi”, ha proseguito Lavrov.

A proposito di neutralità, Boris Johnson, primo ministro britannico, citato dal Guardian ha detto: “Ho parlato con Zelensky, di nuovo, ieri. E voi sapete, naturalmente, che capisco cosa sta dicendo sulla Nato e sulla realtà della sua posizione. E tutti hanno sempre detto, e lo abbiamo detto chiaramente a Putin, che l’Ucraina non entrerà nella Nato nel prossimo futuro. Ma la decisione sul futuro dell’Ucraina spetta al popolo ucraino e al presidente Zelensky, loro leader eletto. E noi lo sosterremo”.

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