“Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, oltre 700.000 persone hanno attraversato il confine polacco-ucraino (dati al 04.03.2022, ore 16:00).  Oltre ai cittadini ucraini, cittadini di altri 167 paesi sono stati evacuati in Polonia, tra cui 4.866 cittadini dell’Uzbekistan, 4.841 dell’India, 2.637 della Bielorussia, 2.410 della Nigeria, 1508 dell’Afghanistan, 1.496 dell’Algeria, 1.487 della Russia, 1.471 del Marocco, 1.342 del Pakistan (dati al 04.03. 2022, ore 7:00)”. Questo l’ultimo aggiornamento di ieri sera dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia a Roma, sulla situazione della Guerra in Ucraina.

Polonia offre rifugio, “disinformazione sui social”

L’ambasciata polacca “richiama l’attenzione sulla comparsa negli ultimi giorni nello spazio pubblico di false informazioni sul presunto rifiuto da parte delle autorità polacche di far entrare in Polonia i cittadini di alcuni paesi. Sui social media circolano foto e video manipolati che hanno lo scopo di screditare e indebolire l’immagine sia dell’Ucraina che della Polonia e di creare divisioni tra gli Stati membri. I media sono diventati un altro teatro di guerra e per questa ragione rivolgiamo un forte appello a rifiutare e resistere a queste manipolazioni, nonché ad assumere una responsabilità particolare per i contenuti pubblicati e le parole utilizzate. L’obiettivo degli attacchi di disinformazione non è solo l’Ucraina ma anche il mondo Occidentale. Tutte le persone in fuga dall’Ucraina a causa dell’aggressione russa possono entrare in Polonia. Offriamo rifugio a ogni persona la cui vita è in pericolo, indipendentemente dalla nazionalità”.

“Proponiamo piano da 100 milioni Ue per la ricostruzione”

La Polonia propone “un piano di ricostruzione per l’Ucraina del valore di 100 miliardi di euro finanziato dall’Unione Europea. Il governo polacco sostiene anche il percorso rapido dell’adesione dell’Ucraina all’UE. La Polonia rimarca con forza la necessità di estendere quanto prima il blocco SWIFT a tutte le banche della Russia e della Bielorussia. Chiediamo inoltre che tutti i soggetti russi attraverso i quali la Russia finanzia la guerra siano effettivamente e pienamente sanzionati”.

Il caro energia

“Chiediamo – aggiungono – l’introduzione di un embargo sul carbone russo, e nel corso dei prossimi mesi anche su petrolio e gas. Oggi, attraverso la vendita di queste materie prime, Putin è in grado di finanziare la macchina da guerra. La Polonia ritiene che le sanzioni contro la Russia dovrebbero essere ampie, mirate e molto severe, altrimenti la politica imperialista di Putin non sarà fermata”.

 

(FOTO © UNHCR/Chris Melzer)