L’intelligence della Difesa ucraina ha affermato che il presidente russo Vladimir Putin starebbe pianificando un attacco terroristico a Chernobyl.

La centrale nucleare è stata sequestrata dalle forze russe il primo giorno dell’invasione dell’Ucraina, giovedì 24 febbraio. Chernobyl, inoltre, è stata scollegata dall’alimentazione due giorni fa: fatto smentito dal Cremlino e confermato da Kiev. Quindi, con il rischio che le sostanze radioattive vengano rilasciate nell’aria (al momento, però, non si segnalano livelli di radiazioni preoccupanti). L’Ucraina, però, ora sostiene che Putin starebbe pianificando di “creare una catastrofe provocata dall’uomo” a Chernobyl, dando poi la colpa a nemico.

L’agenzia governativa – qui la dichiarazione dal profilo ufficiale di Twitter – si è rivolta direttamente ai gestori dei social media per condividere le “informazioni disponibili” sul presunto attacco imminente, spiegando che, al momento, “il CAEC (Chernobyl, n.d.r.) è completamente scollegato dai sistemi di monitoraggio dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (MAGATE). La centrale è stata interrotta. La risorsa dei generatori diesel esistenti è calcolata per 48 ore”. E ancora: i russi “si sono rifiutati di permettere l’accesso alla stazione ai riparatori ucraini. Invece, lì, secondo l’istruzione di Alexander Lukashenko (presidente della Bielorussia, n.d.r.), sono entrati ‘specialisti bielorussi’. Tra loro entrano anche dissidenti russi per organizzare un attacco terroristico”.

L’intelligence della difesa ucraina ha aggiunto che, al fine di “spostare” la colpa sull’Ucraina per la “catastrofe” pianificata, le forze russe avrebbero “raccolto i corpi dei difensori ucraini morti” nei frigoriferi delle auto nel tentativo di “creare” false “prove per confermare la loro versione”.

Sempre a proposito di Chernobyl, il già citato Lukashenko, durante un incontro con Putin avvenunto a Mosca, ha svelato che il presidente russo gli ha chiesto di aiutare a ripristinare l’alimentazione alla centrale nucleare di Chernobyl ma l’Ucraina ha risposto che “non ne ha bisogno”. “Non abbiamo scatenato questa guerra, la nostra coscienza è a posto”, ha sottolineato Lukashenko, denunciando che le armi biologiche e le centrali elettriche e nucleari ucraine erano “pronte ad esplodere”. Inoltre, il leader bielorusso ha affermato che la Bielorussia ha inviato energia elettrica “con la forza” all’impianto di Chernobyl.

Articoli correlati