Vladimir Putin, presidente della Federazione russa, ha ordinato al monopolista del gas Gazprom di convertire i contratti per la fornitura di petrolio e gas in rubli in modo da sostenere la valuta russa.

Come riportato dal quotidiano economico russo Kommersant, “secondo Putin, fornire beni russi a Unione Europea e usa ricevendo pagamenti in euro e dollari ‘non ha alcun senso per noi'”. Come reazione, la quotazione del rublo è salito alla borsa di Mosca.

Polonia espelle 45 diplomatici russi accusati di spionaggio

In attesa di capirne gli effetti, da registrare la decisione della Polonia di espellere “45 spie russe che si spacciavano per diplomatici”. Lo ha annunciato il Ministro dell’Interno polacco Mariusz Kaminski. “In modo completamente coerente e determinato, stiamo smantellando la rete dei servizi speciali russi nel nostro Paese”, ha spiegato su Twitter.

Lukasz Jasina, portavoce del Ministero degli Esteri, ha dichiarato: “La Russia ha condotto una guerra barbara contro l’Ucraina per più di tre settimane. Noi e altri paesi occidentali siamo trattati dalla Russia come il suo avversario chiave. Tollerare ulteriormente questo tipo di attività illegale di intelligence russa rappresenterebbe una minaccia particolare per la sicurezza della Polonia e quella dei nostri alleati della NATO e dell’UE, con cui coordiniamo tutte le nostre attività di questo tipo”.

L’ambasciatore russo in Polonia Sergei Andreev ha confermato le espulsioni, affermando che le persone colpite dovranno lasciare la Polonia entro un massimo di cinque giorni. Interrogato dai giornalisti mentre lasciava la sede del ministero degli Esteri polacco, ha affermato che le accuse di spionaggio, presentate in linguaggio diplomatico come “attività incompatibili con il loro status diplomatico” sono “prive di fondamento” e ha annunciato che la Russia si riserva il diritto di adottare misure di ritorsione.

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