Nel giorno numero 70 dell’invasione dell’Ucraina, la Russia ha dichiarato che le sue forze hanno simulato attacchi missilistici simulati a capacità nucleare a Kaliningrad, enclave occidentale situata tra Polonia e Lituania. Lo ha comunicato il Ministero della Difesa di Mosca.

Non è la prima volta che il Cremlino, in maniera implicita o esplicita, minacci l’uso nucleare, nonostante poi le smentite ad orologeria della diplomazia russa. Non si può non dimenticare quanto dichiarato dallo stesso Vladimir Putin il 27 febbraio scorso, quando ha deciso di mettere in allerta anche le forze nucleari russe. Lo scopo, naturalmente, è intimorire soprattutto la NATO e scoraggiare qualsiasi ingerenza nel conflitto tra Mosca e Kiev.

Il Ministero ha aggiunto che, dopo aver effettuato i lanci “elettronici”, le truppe hanno modificato la loro posizione per evitare “un possibile colpo di rappresaglia”. Le esercitazioni hanno coinvolto più di 100 militari, unità di combattimento che si sono addestrate anche in “azioni in condizioni di radiazioni e contaminazione chimica”. Sono stati simulati attacchi singoli e multipli contro obiettivi come aeroporti e posti di comando di un finto nemico. Alcuni osservatori ed analisti hanno affermato che da alcuni giorni la TV di Stato Russa sta cercando di rendere le armi nucleari più accettabili per l’opinione pubblica russa.

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