Stando a quanto riportato da alcune fonti ucraine, centinaia di soldati di Kiev sarebbero già stati uccisi durante gli scontri conseguenti alla decisione russa di attaccare il Paese.

Le truppe ucraine avrebbero reagito, abbattendo cinque aerei e un elicottero ad est, notizia smentita da Mosca (ma in guerra è ‘normale’ questo meccanismo).

Inoltre, gli aeroporti ucraini sono stati temporaneamente chiusi nel tentativo di impedire potenziali atterraggi di aerei russi. La Russia, dal canto suo, ha chiuso il proprio spazio aereo attorno al confine per i prossimi quattro mesi. Anche la Moldavia ha chiuso lo spazio aereo.

Kiev ha, poi, interrotto le relazioni diplomatiche con Mosca. Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky è stato chiaro in un messaggio alla Nazione: “Non cederemo la nostra libertà, qualsiasi cosa pensi Mosca. Gli ucraini hanno tutto il diritto di vivere sulla propria terra”. E ancora: “La Russia ci ha attaccato in maniera cinica proprio come fece la Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale”.

Si sono registrate esplosioni a Chuguev, città che si trova nella zona orientale dell’Ucraina, confinante con le autoproclamate repubbliche filorusse di Luhansk e Donetsk. Colpiti alcuni edifici. Il ministero della Difesa russo, come riportato da Interfax, ha affermato che “Vittime civili si registrano nel Donbass a causa degli attacchi dell’esercito ucraino”.

Secondo, poi, il consigliere alla presidenza Ucraina, Oleksii Arestovich, le forze armate russe sono entrate all’interno del Paese, arrivando a cinque chilometri di distanza dai confini negli oblast di Charkiv e Chernihiv. Inoltre, un giovane civile è rimasto ucciso in un bombardamento contro un edificio residenziale a Kharkiv.

Poi, una sirena è risuonata al confine tra Polonia (paese NATO) e Ucraina, nella città polacca di Medyka, secondo l’agenzia Reuters. Al momento, però, non si conosce il motivo. Infine, domani la prima informativa in Parlamento del premier italiano Mario Draghi.

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