Un generale russo è stato ucciso sul campo di battaglia intorno a Kharkiv, in Ucraina. Lo ha comunicato l’intelligence di Kiev. Come riportato dal Guardian, la vittima di guerra è il Magg. Gen. Vitaliy Gerasimov, capo di stato maggiore della 41ª armata, morto insieme ad altri ufficiali.
Il Ministero della Difesa ucraino ha anche diffuso una conversazione tra due ufficiali russi dell’FSB (Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa) che discutevano della morte del militare e si lamentavano del fatto che le loro comunicazioni sicure non funzionavano più all’interno dell’Ucraina.
L’agenzia di giornalismo investigativo Bellingcat ha affermato di avere confermato la morte di Gerasimov con una fonte russa. Il suo direttore esecutivo, Christo Grozev, ha dichiarato di avere identificato anche l’ufficiale senior dell’FSB nella conversazione intercettata.
Gerasimov ha preso parte alla seconda guerra cecena, all’operazione militare russa in Siria e all’annessione della Crimea, premiato con molte medaglie. Se confermato, Gerasimov è il secondo generale russo della 41ª armata a morire dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin, avvenuta il 24 febbraio scorso. All’inizio di marzo, infatti, anche il generale Andrei Sukhovetsky è stato ucciso, morte confermata dal Cremlino.
Intanto, dal fronte bellico, il ministero della Difesa ucraino ha accusato le forze russe di non rispettare i corridoi umanitari messi in campo per l’evacuazione dei civili da Mariupol. Il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba su Twitter ha scritto anche che “la Russia tiene 300mila civili in ostaggio a Mariupol, impendendo l’evacuazione umanitaria nonostante l’accordo con la mediazione della Croce rossa internazionale. Un bambino è morto per disidratazione ieri! Crimini di guerra sono una parte deliberata della strategia della Russia. Faccio appello a tutti gli stati di chiedere alla Russia di far uscire i cittadini”.
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