La vicenda del bonus da 600 euro è una questione prettamente politica che trae forza anche dal referendum sul taglio dei parlamentari che si svolgerà il 20 e 21 settembre. Sì, perché è evidente che i promotori del sì – in primis il MoVimento 5 Stelle – stiano utilizzando quanto successo per ‘dimostrare’ che il numero dei deputati vada ridotto.

Intanto, da registrare la ‘confessione’ di Ubaldo Bocci, coordinatore del centrodestra nel Consiglio comunale di Firenze, che nel 2019 sfidò Dario Nardella nella corsa a sindaco del capoluogo toscano.

Bocci, infatti, ha chiesto e percepito il bonus per i professionisti in difficoltà a causa dell’emergenza Covid-19. Bocci, ex dirigente Azimut, come riportano i quotidiani locali, ha spiegato di non aver problemi di finanze ma di averlo fatto «per dimostrare che il governo stava sbagliando non dando soldi ad hoc per disabili e tossicodipendenti» e di avere dato tutto in beneficenza, assicurando di avere i bonifici che lo testimoniano.

«È vero, ho preso quei soldi ma non li ho tenuti per me – ha rivelato il politico toscano  -. Il commercialista mi disse che avrei potuto averli anche io visto che si trattava di denari a pioggia, dati in maniera sbagliatissima, senza distinguere reddito e posizione di ciascuno. E allora pensai che potevo richiederli per donarli a chi ne aveva davvero bisogno. E così ho fatto». Bocci ha detto di averlo dichiarato anche durante un riunione dei capigruppo in Palazzo Vecchio.