E’ successo due giorni addietro nel litorale Salernitano di Pisciotta. Un nido non solo sconosciuto agli esperti ma neanche ipotizzabile, visto che la deposizione si è rivelata partcolarmente tardiva. Non solo, il luogo scelto dalla tartaruga Caretta caretta per deporre le uova era ricavato vicino alla foce di alcuni canali di drenaggio delle acque meteoriche.

Le sorprese, però, non erano finite. Il nido, infatti, era stato sommerso da sessanta centimetri di sabbia; molto di più della profondità usuale. Forse le mareggiate o i lavori di ripristino dell’arenile avevano comportato la sepoltura del nido. Lo stato soprastante si era inoltre compattato. Per fortuna quattro tartarughini, con una forza da leone, hanno raggiunto la superficie venendo così notati da alcuni passanti che hanno provveduto ad avvisare le Guardie Zoofile dell’ENPA. Nei luoghi anche gli esperti della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli.

I piccoli animali sono così stati aiutati a venire alla luce. In tutto 24 tartarughini sebbene in tre non sono sopravvissuti. Tanti fattori avversi ma la forza della natura, ed un piccolo ma determinante aiuto dell’uomo, hanno infine salvato i tartarughini tardivi.

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