La presidenza di una Camera al Movimento 5 stelle e dell’altra alla Lega. Sarebbe questa la base sulla quale trattare in vista del 23 marzo quando siriuniranno le camere per la prima volta per pervenire all’elezione dei presidenti. Una trattativa fluida ma con basi gestibili che se chiusa inq uesto modo non porrebbe alcun precedente in vista della formazione del governo lasciando aperte tutte le possibilità.
“Sull’elezione dei presidenti delle Camere siamo aperti al confronto con tutte le forze politiche ma chiaramente pretenderemo il riconoscimento del voto degli italiani che ci hanno indicato come prima forza politica del Paese” ha detto Luigi Di Maio in un video su facebook. E sembra che la scelta ricada sulla Camera dei Deputati per i pentastellati mentre alla Lega andrebbe il Senato.
Intanto da sinistra si rilancia l’ipotesi di un governo a trazione 5 stelle appoggiato da tutta la sinistra. “E’ l’unico schema per noi possibile, dobbiamo vedere se c’è una disponibilità al confronto” ha detto Stefano Fassina parlando con i giornalisti a margine della direzione nazionale di SInistra Italiana. La sua ipotesi è di un governo 5 stelle con appoggio esterno di Pd, Leu e tutta la sinistra lasciando all’opposizione il centrodestra.
“Gli italiani hanno espresso una radicale domanda di cambiamento, i Cinque stelle l’hanno interpretata meglio degli altri, meglio della Lega; l’M5S raccoglie tanta parte di quel popolo che la sinistra rappresentava, hanno un programma con alcuni punti compatibili con il nostro. Dobbiamo dare la disponibilità al confronto, credo dovrebbe darla anche il Pd perche’ dobbiamo guardare agli interessi del Paese”.
Di fatto in questa affermazione c’è la consapevolezza che i voti che hanno portato alla valanga 5 stelle sono defluiti proprio da sinistra “Noi non dobbiamo fare la stampella, non dobbiamo avere nessuna presenza nel governo o nella presidenza delle commissioni, dobbiamo verificare quello che fanno rispetto agli impegni programmatici presi da loro e da noi; vedremo se saremo in grado di portare avanti quanto fatto”.
Intanto si getta un occhio sulla composizione del nuovo Parlamento che conta il record assoluto di matricole con il 65,91% alla Camera e il 64,26% al Senato di debuttanti.
Scontato aggiungere che il ricambio viene soprattutto da casa 5 stelle mentre il Partito democratico ha un tasso di ricambio del 20% e Leu sfiora il 30% che sono i dati più bassi. perfino a destra il tasso di ricambio parlamentare è di circa il 50% trainato dal rimambio della Lega che supera l’80%
Il parlamentod ella 18esima legislatura èa nche il più rosa di sempre. Un terzo dei parlamentari sono donne.Il treand si era visto già della scorsa legislatura ,a stabvolta le donne raggiungono il 34 del totale dei parlamentari. Dieci anni fa erano la metà
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