Una città con oltre un milione di abitanti che sorge quasi alla periferia di Seul, capitale della Corea del Sud.
Un posto, pertanto, non secondario che fa ben sperare per tutto il paese.
Il Sindaco di Seongman, stante quanto riportato dall’ENPA, ha infatti deciso di mettere al bando la macellazione dei cani. Come è noto in quel paese vengono usati anche per  l’alimentazione umana.

Per la Protezione Animali, la scelta rappresenta una svolta epocale. “Le premesse ci sono tutte – afferma Carla Rocchi, presidente nazionale dell’ENPA – Potrebbe cambiare per sempre il rapporto tra uomini e animali“. Questo, non solo in Sud Corea, ma in tutti i Paesi dove è ancora ritenuto lecito uccidere e mangiare il “migliore amico dell’uomo”. Con l’occasione, la presidente dell’Ente Nazionale Protezione Animali ha scritto al Sindaco di Seongnam per esprimergli il plauso dei soci e dei sostenitori dell’associazione, e di tutti i cittadini italiani sensibili ai temi della tutela animale.

Proprio nella grande città a sud di Seul ha sede il più grande centro coreano di macellazione di carne canina. Si tratta del mercato di Moran, per il quale, ormai da tempo, le associazioni di tutto il mondo, chiedono la chiusura. Secondo quanto Enpa apprende da fonti di stampa internazionale, lo stop entrerà in vigore la prossima settimana e i commercianti riceveranno sovvenzioni pubbliche per passare ad attività cruelty free.

Il movimento animalista internazionale – prosegue Rocchi – ha ottenuto una vittoria importantissima, una di quelle che possono preludere a grandi cambiamenti, ma la guerra non è ancora vinta. Molto resta ancora da fare, nella stessa Corea, a partire dalla concreta applicazione del bando. Confidiamo comunque in un effetto domino, in un contagio virtuoso al resto dell’Asia: anche il famigerato Festival di Yulin (Cina) potrebbe avere le ore contate”.

Lo scorso febbraio, in occasione di un incontro tra il Sindaco di Bologna, Merola, e il primo cittadino di Seongman – tra le due città c’é una partnership economica – Enpa aveva sollevato, con una lettera aperta al primo cittadino bolognese, il problema del consumo della carne di cane in Corea del Sud. In particolare, la Protezione Animali aveva chiesto al sindaco delle città emiliana di sensibilizzare il suo omologo coreano al rispetto degli animali.

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