Mauro Luongo, comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, ha spiegato che “l’estrazione delle persone è stata complicata”.

Luongo ha raccontato che il pullman che è precipitato da un viadotto a Mestre, dopo avere sfondato il guard rail, causando la morte di 21 persone e il ferimento di 15, “era abbastanza pieno: abbiamo contato 39 persone tra cui anche qualche minore”.

L’operazione è stata complessa: “Tra le difficoltà il fatto che il pullman era elettrico, quindi con le batterie. Purtroppo hanno preso fuoco con l’impatto. Le batterie hanno delle criticità quando sono calde. Ecco perché le operazioni sono state un po’ più lunghe per rimuovere il mezzo”.

“Malore dell’autista”

Sul dramma è intervenuto anche Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ai microfoni di RTL, che ha confermato che “si ipotizza un possibile malore dell’autista. Ho visto personalmente cosa può accadere quando una persona si sente male al volante, e questo potrebbe spiegare l’incidente del pullman. Gli inquirenti diranno ciò che è accaduto. L’autista era un giovane, del mio territorio, una persona conosciuta e stimata”.

Comunque, “lascerei ai tecnici la ricostruzione della dinamica, basandoci sulle testimonianze delle persone in loco, le telecamere di bordo e le videocamere di sorveglianza”.

Zaia ha anche detto che “fra i feriti ci sono anche due bambini di 3-4 anni, un ragazzino di 12-13 anni e ci sono due fratellini”.

Infine, “le salme sono all’obitorio di Mestre, e come sanità abbiamo organizzato un’accoglienza per i parenti, attivando anche un supporto psicologico. Affrontiamo anche la sfida della diversità linguistica, data la provenienza di molte nazioni coinvolte”.

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