Esplosioni risuonano a Doha, capitale del Qatar: Israele colpisce i vertici di Hamas in un raid mirato. L’operazione, coordinata con lo Shin Bet, avviene durante colloqui su un cessate il fuoco proposto dagli Stati Uniti.
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno confermato di aver condotto “un attacco mirato contro i vertici dell’organizzazione terroristica Hamas” a Doha. Nel comunicato ufficiale, le IDF hanno spiegato che l’operazione è avvenuta in coordinamento con lo Shin Bet, l’agenzia di sicurezza interna israeliana. “Per anni – si legge nella nota – questi membri della leadership di Hamas hanno guidato le operazioni dell’organizzazione terroristica, sono stati direttamente responsabili del brutale massacro del 7 ottobre (2023) e hanno orchestrato e gestito la guerra contro lo Stato di Israele”.
L’esercito israeliano ha sottolineato di aver adottato misure per ridurre i danni ai civili, inclusi l’uso di munizioni di precisione e informazioni di intelligence dettagliate. Non è stato specificato il numero di vittime, ma l’operazione rappresenta un’escalation significativa, dato il ruolo del Qatar come ospite della leadership esiliata di Hamas.
Vittime confermate tra i leader di Hamas
Il leader politico di Hamas, Khalil al Hayya, è stato ucciso nel raid delle IDF che ha preso di mira la leadership politica del movimento. A riferirlo è l’emittente televisiva israeliana Kan. Al Hayya, capo negoziatore di Hamas, aveva incontrato il primo ministro qatariota Sheikh Mohammed bin Abdulrahman Al Thani lunedì 8 settembre, per discutere la proposta di cessate il fuoco avanzata dal presidente statunitense Donald Trump.
Inoltre, il sito web israeliano Inn ha affermato che Zaher Jabarin, capo di Hamas per la Cisgiordania, è rimasto vittima dell’operazione. Una fonte di alto livello di Hamas ha confermato ad Al Jazeera che i leader del movimento islamista palestinese discutevano proprio la proposta americana per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza al momento dell’attacco. Non è ancora chiaro se altri siano stati feriti.
I colloqui sul cessate il fuoco
L’attacco avviene in un momento delicato per i negoziati sul conflitto in Gaza. Il Qatar, insieme all’Egitto, media da anni tra Israele e Hamas, ospitando la leadership esiliata del movimento e fornendo supporto politico e finanziario. La proposta di Trump, discussa ieri a Doha, mirava a un cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi catturati il 7 ottobre 2023, quando Hamas ha lanciato un assalto che ha causato 1.200 morti in Israele e oltre 250 rapimenti.
Una fonte informata ha rivelato che il primo ministro qatariota ha esortato i leader di Hamas a “rispondere positivamente” alla proposta statunitense, che includeva idee per un accordo completo. Israele ha indicato di considerare seriamente l’offerta, ma l’operazione a Doha complica ulteriormente il processo. La leadership esiliata di Hamas risiede in Qatar da anni, su richiesta dell’ex presidente USA Barack Obama nel 2011, rendendo Doha un hub per i colloqui.
C’è stato il sì di Trump
Un alto funzionario israeliano, intervistato da Channel 12, ha dichiarato che Donald Trump avrebbe dato il via libera all’attacco israeliano in Qatar. Secondo la fonte, Khaled Mashaal, storico leader di Hamas e già obiettivo di un tentato assassinio da parte di Israele nel 1997, si trovava nel luogo colpito.
Il Qatar ha, infine, condannato l’attacco. Per il ministero degli Esteri qatarino si tratta di una flagrante violazione di tutte le leggi e norme internazionali e una grave minaccia alla sicurezza e all’incolumità dei qatarioti e dei residenti del Qatar.






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