Suggestivo tributo da parte dei fan di Kobe Bryant nelle Filippine. Un murale è stato realizzato a Taguig per commemorare la star dell’NBA, scomparso in un incidente con l’elicottero domenica scorsa insieme alla figlia 13enne Gianna e ad altre sette persone.
Stando a quanto riportato dalla stampa locale, gli artisti hanno creato il murale in un giorno. Mike Swift, noto anche con lo pseudonimo Mr. Pinoy Hoops, ha spiegato che si tratta di un omaggio «a un atleta straordinario, unico nel suo genere, probabilmente il migliore in assoluto nel basket». Gli artisti hanno anche acceso delle candele.
Sulla morte del campione è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il suo discorso all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi del Sannio, a Benevento: «Tutto il mondo dello sport è rattristato dalla morte di Kobe Bryant con una tristezza che ha fondamento non soltanto nelle sua capacità, per la sua popolarità ma anche perché nel nostro paese si era formato, nelle nostre scuole elementari e medie. La comunanza di studi è quella che lega davvero l’umanità più dei legami politici, istituzionali ed economici ed è antidoto alle incertezze internazionali».
Infine, la Pallacanestro Viola di Reggio Calabria ha chiesto al sindaco della città Giuseppe Falcomatà l’intitolazione di una via o di una piazza a Kobe Bryant. Il cestista, infatti, a fine anni Ottanta, ha vissuto nella città calabrese dello Stretto assieme al padre Joe che militava proprio nella Viola basket.
«Siamo ancora completamente scioccati – hanno affermato i dirigenti della società di basket reggina – dalla notizia della morte di Kobe. Tuttavia il lutto deve cominciare a lasciare spazio all’azione, perché l’eredità del ‘nostro’ campione non vada perduta nella nostra città. È per questo che chiediamo ufficialmente al sindaco e al presidente della commissione toponomastica comunale, Giuseppe Cantarella, che una via o una piazza della nostra città sia intitolata a Kobe Bryant».
La richiesta parte dal fatto che «la nostra Reggio è parte di questa grande storia, perché l’eredità non vada perduta. Sappiamo bene che la legge impone dei limiti ma crediamo che in un caso così importante essi possano e debbano essere superati».
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