Un intervento condotto dalle guardie Zoofile/Ambientali della LAC e GAV della Provincia di Grosseto. Il tutto a seguito di una segnalazione che ha portato sabato scorso, alle prime luci del mattino, ad accertare la presenza di “lacci” per la cattura di cinghiali posizionati lungo una recinzione privata nelle campagne di Grosseto.
Si tratta di uno strumento di caccia vietato dalla legge. Un vero e proprio cappio che blocca gli animali causando sofferenza e morte.
Le Guardie si sono appostate per alcune ore attendendo il bracconiere. Quest’ultimo è sospettato di avere collocato i lacci ed avrebbe altresì sistemato all’interno della sua proprietà altre trappole per la cattura di istrici, ricci, e uccelli.
Sul posto è intervenuta una pattuglia della polizia provinciale di Grosseto che ha provveduto a sequestrare tutto il materiale illecito. L’uomo è stato denunciato per esercizio di caccia in periodo di chiusura generale nonché per l’uso di mezzi vietati per l’attività venatoria.
In questo periodo, informa la LAC di Grosseto, sono stati rafforzati i controlli da parte delle guardie volontarie al fine di prevenire l’uccisione di animali con metodi cruenti e non selettivi. Nei lacci e trappole, infatti, rimangono animali di tutte le specie e muoio dopo ore e ore di sofferenze per dissanguamento o soffocamento.
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