Le parole del premier alla Camera dei Deputati

“Mai detto che eravamo fuori pericolo”, il premier Conte alla Camera sul Covid19

«Torno in Parlamento per illustrare le misure restrittive per il contenimento della diffusione del contagio di Covid subdola e repentina». Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante l’informativa alla Camera sul nuovo Dpcm per contenere l’incremento del Covid-19 in Italia.

Il premier, rimarcando di non avere mai detto che «eravamo fuori pericolo», ha affermato: «La curva epidemiologica è in rapida crescita, con diffusione su tutto il territorio, e l’indice Rt ha raggiunto la soglia critica di 1,5. Il numero dei positivi è cresciuto in modo preoccupante ed è difficoltoso tracciare le catene di trasmissione, come sta avvenendo in molti Paesi europei».

Il presidente del consiglio ha aggiunto che «ci siamo attenuti a evidenze scientifiche che ci hanno permesso di compiere valide valutazione prognostiche» e stabilendo le restrizioni del dpcm «non abbiamo agito secondo criteri arbitrari o operando un’impropria gerarchia di valori tra attività».

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Inoltre, «nel primo pomeriggio di sabato il ministro Speranza ha inviato la bozza di Dpcm al Comitato tecnico scientifico sollecitandone un parere e con verbale 121, qualche ora più tardi, il Cts ha risposto che ‘dopo ampia analisi condivide i provvedimenti formulando alcune limitate osservazioni’ che il governo ha sostanzialmente recepito».

Conte ha ribadito che «la scelta di sospendere o ridurre le attività in alcuni settori non deriva dal mancato rispetto di misure di sicurezza, che sono state adottate anche a prezzo di sacrifici, ma una scelta così radicale e dolorosa è legata all’esigenza di ridurre un contagio diffuso e esponenziale, riducendo le occasioni di socialità, specie in quei contesti in cui è più facile che venga abbassata la guardia»

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