La legge di Bilancio del Governo Meloni è di 91 articoli. Nella prima bozza c’è la conferma del taglio del cuneo fiscale con una proroga della misura attuale per tutto il 2024. Nel testo compaiono anche i macro capitoli sanità, pensioni, Pubblica Amministrazione, famiglia e la revisione della spesa. Ecco alcuni contenuti più rilevanti.

Proroga del cuneo fiscale

Proroga del taglio del cuneo fiscale per il prossimo anno: “in via eccezionale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, per i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto, un esonero, senza effetti sul rateo di tredicesima, sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 6 punti percentuali a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima”. L’esonero di cui al primo periodo, viene specificato, è incrementato, senza effetti sul rateo di tredicesima, di un ulteriore punto percentuale, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 1.923 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima. “Tenuto conto dell’eccezionalità della misura di cui al presente comma, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.

Sgravio alle mamme fino a 3000 euro senza tetto al reddito

Uno sgravio contributivo al 100%” fino a un “massimo di 3000 euro annui”, senza limiti di reddito, per tutte le lavoratrici madri a esclusione del “lavoro domestico”. Lo sconto sui contributi per la quota a carico del lavoratore dipendente è legato al numero di figli: per le mamme con due figli dura fino ai 10 anni del bimbo più piccolo, per chi ne ha tre lo sconto sui contributi dura più a lungo, fino ai 18 anni del figlio più piccolo.

Opzione donna

Le donne lavoratrici che hanno raggiunto almeno 35 anni di contributi entro il 2023 potranno accedere alla pensione con Opzione donna purché abbiano compiuto 61 anni, requisito ridotto di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due. L’importo della pensione sarà ricalcolato interamente con il metodo contributivo. Restano le restrizioni previste nel 2023 (bisogna essere disoccupate, care giver o con una invalidità almeno del 74%) così come la finestra mobile di un anno per le dipendenti e 18 mesi per le autonome una volta raggiunti i requisiti per ottenere l’assegno.

Pensioni minime

Adeguamento all’inflazione per le pensioni fino a quattro volte il minimo, sotto cioè 2.000 euro circa, al 90% per quelle tra 4 e 5 volte il minimo, e al 22% (con un taglio rispetto al 32% delle norme in vigore quest’anno) per quelle più alte, cioè sopra 10 volte il minimo, pari a circa 5.000 euro al mese.  La nuova indicizzazione sale quindi dall’85% (previsto nella precedente legge di bilancio) al 90% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo (tra 2.000-2.500 euro circa); viene confermata al 53% per gli assegni pari a 5-6 volte il minimo; al 47% per quelli tra 6 e 8 volte; al 37% per quelli tra 8 e 10 volte. Viene infine ridotta dal 32% al 22% per i trattamenti superiori a 10 volte il minimo.

Anticipo della pensione

Per i lavoratori che hanno cominciato a versare contributi dal 1996 sale l’importo minimo maturato necessario per poter accedere alla pensione tre anni prima dell’età di vecchiaia. La soglia, a fronte di almeno 20 anni di contributi versati, sale da 2,8 a 3,3 volte l’assegno sociale. In pratica, secondo i valori riferiti al 2023 da 1.409 euro a 1.660. Salta, invece, il limite di 1,5 volte l’assegno sociale per l’accesso alla pensione a 67 anni una volta raggiunti i 20 anni di contributi. Basterà avere raggiunto l’importo dell’assegno sociale (503,27 euro nel 2023).

Quota 104 con penalizzazioni

Arriva Quota 104 ‘penalizzata’ per la pensione anticipata con almeno 63 anni di età (erano 62 nel 2023) e 41 anni di contributi: secondo la bozza della Manovra chi deciderà di accedere alla pensione con questo strumento avrà una riduzione dell’importo relativo alla quota retributiva legato all’età di uscita. La Manovra, inoltre, allunga la durata delle finestre, ovvero il tempo da attendere per avere la pensione una volta raggiunti i requisiti, da tre a sei mesi per il settore privato e da sei a nove mesi per il settore pubblico.

Prodotti per l’infanzia e tampon tax al 10%

Niente più Iva al 5% per i prodotti per l’infanzia e per la cosiddetta tampon tax: la bozza della manovra prevede, infatti, che latte in polvere e preparazioni per l’alimentazione dei bimbi, così come assorbenti, tamponi e coppette mestruali, passino tra i prodotti soggetti all’Iva al 10%. Confermato il congelamento per altri sei mesi, fino a fine giugno, di plastic e sugar tax. Le due imposte, introdotte con la manovra per il 2020 e mai entrate in vigore, dovrebbero, quindi, scattare dal 1 luglio 2024, salvo ulteriori interventi.

Carta Dedicata a te

Nuove risorse per la carta ‘Dedicata a te’. Il fondo destinato all’acquisito di beni alimentari di prima necessità per chi ha un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro, viene rifinanziato nel 2024 con 600 milioni di euro.  Inoltre, “in considerazione del permanere di condizioni di disagio sociale ed economico”, viene incrementato di 15 milioni di euro il Fondo per la distribuzione delle derrate alimentari alle persone indigenti.

Fondo per i migranti

In arrivo 200 milioni di euro nel 2024 per finanziare il fondo per l’accoglienza dei migranti che va a sostegno anche dei comuni coinvolti e a favore dei minori non accompagnati. Lo stanziamento nel 2025 sale a 300 milioni mentre per l’anno successivo le risorse sono pari nuovamente a 200 milioni.

Spending review per Comuni e Regioni

Sforbiciata ai conti degli enti locali per contribuire alla spending review: le Regioni sono chiamate a un taglio da 350 milioni l’anno (escluse le voci diritti sociali e salute), i sindaci dovranno ridurre le spese dei comuni di 200 milioni l’anno mentre le province di 50 milioni. Tra le voci del capitolo revisione della spesa anche “misure per il turnover” che non sono però ancora declinate.

APE sociale resta nel 2024

Sarà possibile accedere all’Ape sociale per tutto il 2024. Le disposizioni della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (che istituiva l’Ape), infatti, “si applicano fino al 31 dicembre 2024”. Per i disoccupati, le persone con invalidità almeno del 74%, i lavoratori impegnati in attività gravose e i lavoratori che assistono persone con handicap in situazione di gravità si potrà accedere allo strumento con almeno 63 anni e cinque mesi. L’autorizzazione di spesa aumenta di 85 milioni per il 2024, di 168 milioni per il 2025, di 127 milioni per il 2026.

Scende il canone Rai

Il canone Rai scende a 70 euro per il 2024. Inoltre, “per il miglioramento della qualità del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale su tutto il territorio nazionale – si legge nella bozza – nell’ambito delle iniziative previste dal Contratto di servizio nazionale tra la RAI-Radiotelevisione italiana S.p.A. e il Ministero delle imprese e del made in Italy di ammodernamento, sviluppo e gestione infrastrutturale delle reti e delle piattaforme distributive, nonché di realizzazione delle produzione interne, radiotelevisive e multimediali, è riconosciuto alla società un contributo pari a 430 milioni di euro per l’anno 2024”.

Aumenta il costo delle sigarette

Aumentano le accise sulle sigarette per finanziare i provvedimenti della prossima manovra. La prima bozza della legge di bilancio stabilisce che le imposte passino per il 2024 da 28,20 euro per 1.000 sigarette a 29,30 euro. Mentre a decorrere dal 2025, si passerà da 28,70 euro per 1.000 sigarette a 29,50 euro. Viene stimato, quindi, che un pacchetto di 20 sigarette potrà costare in media 10-12 centesimi in più. L’incremento sul trinciato potrebbe essere superiore.

400 milioni di euro per il bonus sociale elettrico

Bonus sociale per le bollette elettriche confermato nel primo trimestre 2024. Il contributo straordinario attualmente previsto è riconosciuto anche per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2024. La Manovra stanzia, a tal proposito, 400 milioni di euro. Per 200 milioni di euro si provvede a valere sulle risorse disponibili nel bilancio della Cassa per i servizi energetici e ambientali, altri 200 milioni di euro vengono trasferiti alla Cassa entro il 28 febbraio 2024.

Confermati i 3 miliardi di euro per la Sanità per il 2024

Il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale è incrementato di 3 miliardi per il 2024, 4 miliardi per il 2025 e 4,2 miliardi a decorrere dal 2026.

Affitti brevi

Cambia il regime fiscale degli affitti brevi, con l’aumento della cedolare secca e della ritenuta d’acconto per i canoni di locazione, che passano dal 21% al 26%.

Proroga di un anno per i mutui under 36

Arriva la proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2024, delle agevolazioni sui mutui prima casa per i giovani under 36. Stanziati ulteriori 282 milioni per il 2024 al Fondo di garanzia per la prima casa.