Si è tolto la vita ieri pomeriggio, lunedì 26 luglio, Giuseppe De Donno, l’ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova che per primo l’anno scorso aveva iniziato la cura del Covid-19 con le trasfusioni di plasma iperimmune, la controversa terapia che prevedeva l’infusione di sangue di contagiati dal coronavirus, opportunamente trattato, in altri pazienti infetti.
De Donno aveva 54 anni e si era dimesso dall’ospedale di Mantova ai primi giorni di giugno per cominciare, lo scorso 5 luglio, la nuova professione di medico di base a Porto Mantovano.
Ancora non sono chiare le circostanze del suicidio e del ritrovamento del corpo, che sarebbe avvenuto da parte di alcuni parenti. L’ex primario abitava a Curtatone, in provincia di Mantova, con la moglie e una figlia.
Sgomento il sindaco di Curtatone, Carlo Bottani, amico intimo del medico: «Giuseppe era una persona straordinaria – ha detto – Ho avuto il privilegio di essere al suo fianco nella prima fase del lockdown e ho visto quanto si è speso per i suoi pazienti. la storia lo ricorderà per il bene che ha fatto»
La morte del medico ha lasciato tutti sgomenti perché non c’erano stati segnali che potessero far pensare a un gesto estremo: «Con il nuovo lavoro di medico di base – ha ricordato il sindaco – l’avevamo visto felice della nuova opportunità. Io stesso lo avevo affiancato quando ai primi di giugno aveva annunciato che lasciava l’ospedale per dedicarsi alla medicina di base».
La notizia del suicidio di Giuseppe De Donno ha scatenato il popolo dei social. Su Twitter in tanti ‘accusano’ il mondo della scienza di aver lasciato ‘solo’ il medico. «Troppe calunnie, insulti, irrisione dei colleghi da talk tv col sopraccio’. Gli stessi che ci impongono il #greenpass» scrive la giornalista Mariagiovanna Maglie.
Molti non credono che il medico si sia tolto la vita. «Suicida? Siamo sicuri? Questa storia èinquietante e surreale» scrive Filippo. «Questo suicidio in realta’ è un omicidio che ha mandanti ed esecutori conosciuti» calca la mano Massimo.
A commentare la notizia, dubitando che si tratti di suicidio, anche molti cosiddetti mattonisti, gli utenti che hanno un mattone al fianco del proprio nome e che si riconoscono spesso nelle posizioni dei no-vax.
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