Il meteorologo Andrea Garbinato, del sito IlMeteo.it, ha introdotto il termine “febbraprile” per descrivere il fenomeno climatico attuale, che vede un aumento delle temperature di 10-12 gradi oltre la media stagionale, ricreando condizioni tipiche della piena primavera. Questo aumento termico è attribuito all’anticiclone nordafricano, che influisce notevolmente sulle condizioni meteorologiche delle Alpi, del versante adriatico e della Sardegna.

Impatto climatico e variazioni locali

Il caldo insolito riguarda l’intero territorio nazionale, con previsioni di tempo stabile e soleggiato fino a venerdì. Tuttavia, l’alta pressione favorirà l’accumulo di umidità e inquinanti in Val Padana, portando a nebbie più frequenti e persistenti. Contrariamente, sulle Alpi e sugli Appennini si vivranno giornate eccezionalmente calde, con un rialzo del limite dello zero termico che preoccupa gli esperti.

Allarme per le prossime stagioni

Garbinato mette in luce una realtà inquietante: l’attuale configurazione climatica, se fosse estate, potrebbe portare a temperature estreme fino a 35-40 gradi all’ombra. La discussione si sposta poi sul futuro prossimo, con la preoccupazione che l’estate 2024 possa raggiungere soglie di calore estremo, anche a causa del fenomeno de El Niño, che promette di intensificare ulteriormente le condizioni di caldo globale.

L’esperto conclude con una riflessione allarmante sul riscaldamento globale, suggerendo che il 2024 potrebbe diventare l’anno più caldo mai registrato.

Tornando ai giorni nostri, però, si conferma bel tempo soleggiato fino a venerdì, poi nel weekend qualcosa potrebbe cambiare con il passaggio di un intenso ammasso nuvoloso su molte regioni ma che non darà luogo a precipitazioni degne di nota. Le piogge, quelle vere, torneranno la prossima settimana. Ma sarà sempre primavera.

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