Fiocco azzurro a bordo della nave Aquarius: una giovane mamma nigeriana salvata in mare ha dato alla luce il suo bambino, Favour.
La donna che in Nigeria ha perso il marito è stata soccorsa con altri migranti dalla nave dell’organizzazione umanitaria italo-franco-tedesca ‘Sos Mediteranee’.
Sono state quattro le operazioni di salvataggio nel mar Mediterraneo in meno di 24 ore, tra sabato sera e domenica mattina. Sono complessivamente 677 i profughi tratti in salvo.
Domenica pomeriggio, a bordo si è verificato il lieto evento: alle 13.50 è nato Favour Emeka Laska, un maschietto di poco più di tre chili.
Favour è venuto al mondo al centro del Mediterraneo, solo poche ore dopo che la sua mamma, Sinsia, è stata tratta in salvo. La donna si trovava a bordo di una piccola barca di legno, soccorsa intorno alle 19 di sabato sera. Il travaglio è iniziato alle 4.00 del mattino di domenica e la mamma e il suo bambino stanno bene.
E’ la terza nascita a bordo della nave, dopo quelle di Destiné Alex (a maggio) e Newman Otas (a settembre).
La mamma di Favour, nigeriana, affrontava la traversata da sola. Ha dichiarato che il marito è morto in Nigeria. Sullo stesso barchino su cui viaggiava si trovavano anche 28 uomini e altre 7 donne. Per la maggior parte, provengono dal Senegal (22), ma anche dal Bangladesh (6), dalla Costa d’Avorio (3) e dalla Libia (1). Tra loro ci sono anche 8 minori non accompagnati ed un bambino sotto i 13 anni.
Quello di Sinsia e dei suoi compagni di traversata è stato il primo di quattro salvataggi che si sono susseguiti dalla sera di sabato alla mattina di domenica. Poche ore dopo, infatti, la Aquarius è stata impegnata nel salvataggio simultaneo di una barca di legno con più di 300 persone a bordo e di un gommone.
A bordo delle due imbarcazioni si trovavano in totale 493 persone (397 uomini e 96 donne). Tra loro, 133 minorenni, dei quali 101 non accompagnati e 12 di meno di 5 anni. 211 sono Eritrei, altri provengono da Marocco, Gambia, Nigeria, Guinea Conackry, Somalia, Bangladesh, Siria Costa d’Avorio, Etiopia, Mali, Nord Sudan, Senegal, Libia.
Con l’ultimo intervento sono state recuperate 148 persone. Si trovavano a bordo di un gommone e provengono per la maggior parte (142) dalla Nigeria. Si tratta di 88 uomini e 60 donne. Tra loro ci sono 10 minori, di cui 9 non accompagnati.
Dalle prime testimonianze raccolte emerge come non sia solo il desiderio di raggiungere l’Europa a spingere a imbarcarsi, nonostante le già disperate condizioni del viaggio siano rese ancora più pericolose dal clima invernale, ma anche la necessità di fuggire dalla Libia.
La Aquarius sarà la sola nave di ricerca e soccorso della società civile a continuare senza interruzioni le operazioni durante tutto l’inverno.
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