Da un paio di settimane Massimo Giletti è sotto scorta. La notizia è stata confermata dallo stesso conduttore di Non è l’Arena su La7 al Corriere della Sera: «Sono molto dispiaciuto e non posso dire molto. È obbligatorio, non posso sottrarmi».

Giletti, 58 anni, ha ricevuto minacce dal boss Filippo Graviano, intercettato in carcere, dopo l’uscita dalla detenzione in carcere di 300 mafiosi a causa dell’emergenza coronavirus, soprattutto dopo la puntata del 10 maggio scorso in cui il  conduttore ha letto i nomi di chi era uscito di prigione.

Giletti è venuto a sapere delle minacce di Graviano, contenute nel libro di Lirio Abbate U siccu, da Repubblica a luglio: «Non mi pare proprio normale – aveva dichiarato in un’intervista al Corriere – che io non ne abbia saputo nulla. In questa storia quello che pesa è per l’ennesima volta il silenzio delle istituzioni competenti».

Andrea Salerno, direttore di La7, su Twitter ha dichiarato: «Massimo Giletti sotto scorta è un pessimo segnale. Continuare ad andare in onda con il proprio lavoro, la migliore risposta».

Matteo Salvini, leader della Lega, ha commentato così la notizia: «Solidarietà e un abbraccio a Massimo Giletti, giornalista coraggioso e dalla schiena dritta». E su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi ha affermato: «Solidarietà e un abbraccio a Massimo Giletti, giornalista coraggioso e dalla schiena dritta». Infine, le parole di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: «Solidarietà a Massimo Giletti, ora sotto scorta, dopo essere stato minacciato da un boss mafioso per le sue inchieste sulle scarcerazioni. Coraggio Massimo, siamo con te».

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