Nella notte scorsa, un’operazione congiunta delle forze dell’ordine ha portato alla perquisizione domiciliare di un giovane italiano di origine giordana, nel quadro delle indagini sull’attentato contro il consolato USA a Firenze. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Firenze, segue gli eventi dei giorni scorsi, quando due bottiglie incendiarie sono state lanciate contro la sede del consolato, senza causare danni significativi.

Dettagli dell’Operazione

La perquisizione è stata eseguita dai Carabinieri del Comando Provinciale e del ROS di Firenze, assieme alla Digos. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sui dettagli dell’operazione, ma è noto che l’attenzione si sia concentrata su un ventenne di seconda generazione, figlio di genitori palestinesi, residente in provincia di Firenze.

La Rivendicazione e le Indagini

La notte dell’attacco, le telecamere di sicurezza hanno catturato le immagini di un individuo, con il volto coperto, che lanciava gli ordigni incendiari verso il consolato. Inoltre, è emerso un video di presunta rivendicazione sul canale Telegram The whole world is Hamas, che ha attratto l’attenzione degli investigatori e della polizia postale. Quest’ultimo aspetto ha fornito una svolta nelle indagini, portando all’identificazione del giovane.

Tuttavia, nello stesso gruppo, è stato poi pubblicato un messaggio in cui si chiarisce che “non siamo Hamas ma con Hamas e con tutti i combattenti della resistenza contro l’occupazione terroristica sionista”.

Riscontri e Prove

Nell’abitazione del sospettato sono stati trovati diversi elementi che potrebbero collegarlo all’attentato, tra cui gli indumenti presumibilmente indossati durante l’azione. Gli investigatori hanno seguito le tracce telematiche legate alla diffusione del video di rivendicazione, che ha portato all’attribuzione del gesto a Hamas, anche se il gruppo non ha confermato ufficialmente.

Situazione Attuale

Il giovane è stato condotto negli uffici delle forze dell’ordine per ulteriori accertamenti. Nonostante non sia ancora stato emesso un decreto di fermo, le indagini proseguono per chiarire ogni aspetto dell’attentato e verificare eventuali collegamenti con organizzazioni terroristiche.