Frankie-Rae Law aveva solo 11 anni quando ha detto alla madre di avere mal di gola. Poche ore dopo, è morto tra le sue braccia. La diagnosi iniziale parlava di un semplice virus, ma la realtà si è rivelata tragicamente diversa. Ora la famiglia, distrutta dal dolore, cerca risposte mentre l’intera comunità si stringe intorno a loro.
Era un venerdì come tanti, il 14 novembre. Frankie-Rae, che viveva con la madre Keleigh Law a Braintree, nell’Essex, ha iniziato a lamentarsi per un fastidio alla gola. Preoccupata, Keleigh lo ha accompagnato dal medico di famiglia. Ma secondo quanto riportato dalla donna, il dottore avrebbe liquidato il sintomo definendolo semplicemente “un virus”.
Solo poche ore più tardi, la tragedia si è consumata con una rapidità disarmante.
I momenti drammatici prima del decesso
Keleigh ha raccontato dettagli strazianti di quanto accaduto dopo il ritorno a casa. Intorno all’1:40 di notte, Frankie-Rae era ancora sveglio, scherzava e si divertiva con la madre in salotto. Ma alle 1:43, tutto è cambiato. “È venuto in soggiorno ansimando e l’orrore assoluto sul suo viso era folle. Mi ha detto: ‘Non riesco a respirare’”, ha dichiarato Keleigh. “Camminava su e giù per la stanza terrorizzato e in due minuti è diventato silenzioso”. Seguendolo, la madre lo ha trovato in bagno, accasciato sul water. “Le sue labbra erano grigie, gli occhi vitrei. Lo scuotevo per svegliarlo”, ha raccontato. In preda al panico, Keleigh ha visto arrivare sua madre che ha iniziato immediatamente le manovre di rianimazione.
Tentativi di salvataggio disperati
La nonna di Frankie ha praticato il massaggio cardiaco per 30 minuti. Per un attimo, sembrava che il bambino stesse tornando: le labbra erano tornate rosa, gli occhi si erano aperti, un filo di saliva era uscito dalla bocca. Ma poi, di nuovo, il silenzio. Quando i soccorsi sono arrivati, otto paramedici, la polizia e una squadra cardiologica hanno tentato il tutto per tutto. Hanno provato a usare il defibrillatore, ma non c’era alcun ritmo cardiaco. Solo un debole polso. “Continuavano a pompare il suo petto”, ha ricordato la madre. “Hanno detto che c’era un battito, ma senza ritmo”. Trasportato d’urgenza al Broomfield Hospital di Chelmsford, i medici hanno proseguito i tentativi di rianimazione e hanno eseguito una risonanza magnetica. Purtroppo, il verdetto è stato devastante.
“Vuoi tenergli la mano mentre spegniamo il ventilatore?”
I medici le hanno comunicato che non c’era più alcuna attività cerebrale. Le hanno chiesto se volesse accompagnare suo figlio nell’ultimo momento. “Mi sono seduta con lui, gli ho tenuto la mano e l’ho baciato mentre se ne andava alle 3:30 del mattino”, ha raccontato con voce spezzata Keleigh.
Una famiglia distrutta, in cerca di risposte
La causa della morte resta sconosciuta. Nessuna risposta, nessuna spiegazione. Per Keleigh, madre di due figli, il dolore è accompagnato da un senso di colpa profondo. “Sento di aver fallito. Era il mio migliore amico. Voglio solo stare con mio figlio”, ha confessato.
Nonostante la tragedia, la comunità ha dimostrato grande affetto e vicinanza. “Da quando è morto ho ricevuto messaggi da persone che nemmeno conoscevo. Non avevo capito quanto fosse amato”, ha detto la madre. “Il suo sorriso illuminava una stanza”.

Frankie-Rae Hank
Il ricordo e l’amore della comunità
La scuola di Frankie ha organizzato un’area commemorativa per onorarlo. Oltre 40 mazzi di fiori, peluche e biglietti sono stati lasciati dai compagni e dagli insegnanti. “A scuola sono stati fantastici”, ha aggiunto Keleigh. Nel frattempo, la famiglia ha avviato una campagna su GoFundMe per coprire i costi del funerale e permettere a Frankie-Rae di ricevere “tutto ciò che merita per il suo ultimo viaggio”.
Nessuna diagnosi chiara, ma tante domande
I medici, al momento, non sono in grado di stabilire cosa abbia causato la morte così improvvisa del bambino. Nonostante la diagnosi iniziale di un’infezione virale, nulla lasciava presagire un epilogo così drammatico. Non è raro che infezioni apparentemente lievi possano nascondere quadri clinici più gravi, come infezioni batteriche fulminanti o reazioni infiammatorie acute. Tuttavia, senza conferme ufficiali, si resta nel campo delle ipotesi.






Commenta con Facebook