L’Italia perde un simbolo della difesa dell’ambiente. Fondatore del WWF Italia, giornalista e illustratore, Pratesi ha dedicato la sua vita alla natura e alla tutela della biodiversità.

Si è spento a 90 anni Fulco Pratesi, fondatore del WWF Italia e figura chiave della tutela ambientale nel nostro Paese. A darne l’annuncio è stata la stessa organizzazione ambientalista, che in una nota ha espresso il proprio cordoglio: Architetto, giornalista, autore, disegnatore, fondatore del Wwf Italia di cui è stato a lungo presidente oltre che esempio vivente di ecologismo attivo, Fulco Pratesi è stato la guida per un’intera generazione di naturalisti”.

Un’infanzia tra natura e caccia: la conversione all’ambientalismo

Nato a Roma nel 1934, Pratesi ha vissuto la sua infanzia immerso nella natura della campagna viterbese. Inizialmente appassionato di caccia, ebbe una svolta epocale nel 1963, durante un viaggio in Anatolia, in Turchia. Il suo incontro ravvicinato con un’orsa e i suoi cuccioli cambiò radicalmente la sua prospettiva. Tornato in Italia, abbandonò la caccia e vendette il fucile per acquistare una macchina fotografica, con l’intento di immortalare e proteggere la fauna anziché abbatterla.

La nascita del WWF Italia: un sogno realizzato con fatica

Dopo aver scoperto l’esistenza del World Wildlife Fund (WWF), Pratesi si impegnò per creare una sezione italiana dell’organizzazione. Nel 1966, riunendo un gruppo di amici e finanziatori illuminati, fondò il WWF Italia. Con pochi mezzi, ma con un’inesauribile passione, Pratesi riuscì a trasformare il movimento in un riferimento per la protezione dell’ambiente in Italia.

Dall’attivismo alle leggi per la tutela ambientale

Il contributo di Pratesi non si limitò alla sensibilizzazione. Fu determinante per l’approvazione di leggi chiave, tra cui la legge 157 sulla fauna selvatica e la normativa sui parchi nazionali del 1991. Inoltre, il suo impegno portò alla creazione di oltre 100 Oasi WWF, riserve naturali protette che oggi rappresentano un patrimonio inestimabile per la biodiversità italiana.

Nel 1995, Pratesi entrò in politica come deputato per i Verdi, restando in carica fino al 1997. Il suo obiettivo era dare voce alla natura nei luoghi decisionali, portando avanti battaglie cruciali per l’ambiente e il paesaggio italiano.

Un’eredità di passione e dedizione

Presidente onorario del WWF Italia e direttore del magazine Panda, Pratesi ha continuato a scrivere, disegnare e diffondere la cultura ambientalista fino agli ultimi giorni della sua vita. Il presidente del WWF Italia, Luciano Di Tizio, ha dichiarato: Fulco considerava il WWF il suo quinto figlio. Ha lasciato un’impronta indelebile e continueremo a portare avanti il suo sogno di un mondo più verde e rispettoso della natura”.

Il mondo politico e ambientalista lo ricorda

La notizia della sua scomparsa ha suscitato numerosi messaggi di cordoglio. Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, ha scritto: Apprendo con profonda tristezza della scomparsa di Fulco Pratesi, fondatore del WWF Italia, giornalista, disegnatore e straordinario illustratore della natura. Strenuo difensore dell’ambiente, si è battuto con determinazione per l’istituzione dei parchi in Italia ed è stato deputato dei Verdi, lasciando un segno indelebile nella storia dell’ecologismo. Ricordo con affetto le lunghe conversazioni con lui: la sua passione e il suo amore per la natura trasmettevano forza e determinazione a chiunque lo ascoltasse. Ho avuto la fortuna di conoscerlo da giovane, quando insieme lottavamo per salvare dalla speculazione le aree verdi di Roma, riuscendo poi a tutelarle e trasformarle in parchi. Con Fulco se ne va un pezzo di storia dell’ambientalismo italiano, ma il suo impegno resterà un esempio per tutti noi. Grazie, Fulco, per tutto quello che hai fatto”.

Anche Sergio Costa, ex ministro dell’Ambiente e vicepresidente del M5S, ha ricordato Pratesi con parole commosse: La scomparsa di Fulco lascia un vuoto incolmabile. La sua vita è stata un’ispirazione per tutti noi. Il Paese intero deve dirgli grazie per l’instancabile passione e competenza con la quale è stato pioniere dell’ambientalismo. Anche nel suo nome continueremo a combattere per la tutela del Pianeta e degli ecosistemi. Ciao Fulco, grazie per tutto”.