Tensione a Mosca, in Russia. Uno o più uomini non identificati hanno aperto il fuoco con un kalashnikov nell’ingresso dell’edificio dei Servizi di sicurezza federali (FSB), uccidendo almeno tre persone, prima di riuscire a fuggire.
Nell’area dove è avvenuta la sparatoria sono arrivate le forze speciali. La zona, nel pieno centro della capitale russa, è stata bloccata. Secondo RBC, che cita il canale 112, nell’area viene impedito l’accesso ai telefonini.
Secondo il quotidiano Isvetzia, gli aggressori si sarebbero asserragliati in un edificio vicino alla Lubyanka, quartier generale dei servizi, a dieci minuti a piedi dal Cremlino. Stando poi al Moscow Times, che cita il canale Telegram Baza, due dei tre uomini che hanno attaccato la sede dell’FSB sarebbero stati uccisi dalle forze di sicurezza, mentre un terzo sarebbe scappato in direzione di un parcheggio.
Tra l’altro, nonostante l’FSB abbia fatto sapere che è stato ‘neutralizzato’ l’uomo che ha sparato, confermando anche la presenza di «feriti», i media russi continuano a parlare di più persone e di un bagaglio abbandonato. Testimoni, inoltre, riferiscono che ci sarebbe ancora rumore di spari provenienti dall’interno dell’edificio. Insomma, le informazioni al momento sono molto frammentarie.
Oggi per la storia della Russia non è un giorno come tutti gli altri: è l’anniversario della nascita della Cheka, la polizia segreta sovietica creata nel 1917 da Lenin, poi diventata KGB e, infine, FSB. Il presidente russo Vladimir Putin stava tenendo un discorso all’intelligente ma, al momento, non si sa se fosse o meno distante dall’area colpita. Non si conoscono ancora le ragioni dell’attacco.
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