Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato oggi, mercoledì 12 ottobre, che le perdite esplose all’improvviso nei gasdotti Nord Stream, che collegano la Russia all’Europa, sono stati un “atto di terrorismo internazionale”. Putin ha aggiunto che gli attacchi agli oleodotti, che l’UE definisce un “sabotaggio”, costituiscono un “precedente pericoloso”.

Il presidente russo ha poi dichiarato che “la Russia non fornirà energia ai Paesi che impongono tetti ai prezzi, a chi gioca sporco e ricatta senza vergogna, la Russia non pagherà di tasca sua per il benessere di altri e non agirà contro i suoi interessi”.

Stando a Vladimir Putin, introdurre il Price Cap rischia di determinare altri tetti, in altri settori dell’economia, fino ad arrivare a distruggere l’economia di mercato e a minacciare il benessere di miliardi di persone: “I cosiddetti ideologi del neoliberalismo occidentale hanno già distrutto i valori tradizionale, e ora hanno spostato la loro attenzione sulla libertà di impresa. La Russia invece ha sempre rispettato i suoi impegni”.

Gazprom ha, poi, rincarato la dose con l’amministratore delegato Aleksej Borisovič Miller: “Non ci sono garanzie che l’Europa sopravviva a questo inverno con le attuali riserve negli impianti di stoccaggio sotterranei di gas. Le forniture di gas via Nord Stream 2 possono iniziare immediatamente” se riceverà le autorizzazioni.

Inoltre, per ripristinare i gasdotto danneggiati Nord Stream e Nord Stream 2 ci vorrà “più di un anno. Ci sono problemi di sanzioni, problemi economici, problemi legali e solo dopo che tutti questi problemi saranno risolti, è possibile avviare il ripristino tecnologico, per ripristinare l’integrità dei gasdotti esplosi. Se diamo una valutazione temporanea, allora questo non è un anno. Questa è una storia piuttosto lunga”.