Nino D’Angelo, il celebre cantante napoletano, si è sfogato sui social media per rimarcare una definizione di se stesso che non gli piace.

Scrive l’artista, 64 anni, su Facebook: «Io non sono e non sarò mai un cantante ‘Neomelodico’ con tutto il rispetto di questi ragazzi, alcuni anche bravi, ma non hanno niente a che vedere con me e la mia storia di cantautore».

«Il ‘Neomelodismo‘ – spiega D’Angelo – nasce a metà anni 90, quando Nino D’Angelo aveva già fatto 15 anni di carriera e aveva cantato nei teatri più importanti, tra questi l’Olimpia di Parigi. Aveva girato (anche se di cassetta) tanti film tra cui due con Mario Merola, alcuni con Bombolo e Cannavale e uno addirittura con Regina Bianchi una delle più grandi attrici italiane. E poi dico io ma canzoni come “SENZA GIACCA E CRAVATTA, CHESTA SERA, ‘O PATE, LOLITA, JAMMO JA’, BELLA, JESCE SOLE” e tante altre ancora, sono neomelodiche? La colonna sonora di Tano da Morire è Neomelodica? Si parlerà anche di questo nell’aula Magna dell’Università Suor Orsola Benincasa il 13 di ottobre alle ore 11. Scusate per lo sfogo e Buona Sabato a tutti».

E, come conferma di quanto ribadito, Nino D’Angelo ha condiviso il video di Senza giacca e cravatta, presentato al Festival di Sanremo 1999, composto dallo stesso D’Angelo e da Nuccio Tortora. Il brano si classificò all’8° posto.

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