Le nuove tessere sanitarie non avranno il microchip. Lo ha stabilito il Ministero dell’Economia e delle Finanze con un decreto dell’1 giugno e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale otto giorni dopo.

Il motivo? La carenza dei materiali necessari per la produzione dei circuiti integrati che riguarda tutto il mondo per via della guerra tra Ucraina e Russia (sono esportatori di palladio e neon) e la dipendenza commerciale dalla Cina con la relativa carenza di forniture dall’Asia per la crisi delle materie prime.

Cosa cambia? Le nuove tessere sanitarie serviranno come codice fiscale e tessera europea assistenza malattia (TEAM) così da essere usata, in caso di problemi di salute, all’interno dell’Unione Europea. Tuttavia, proprio a causa dell’assenza del microchip, non sarà più possibile usarla per l’identificazione e autenticazione online e come firma elettronica avanzata nei rapporti con la Pubblica Amministrazione.

Attenzione: il problema che ha costretto lo Stato a interrompere la produzione di tessere sanitarie con il microchip potrebbe anche coinvolgere presto bancomat e carte di credito, con problemi conseguenti facilmente immaginabili. Inoltre, già ne risente l’industria delle automobili.