Resta l’obbligo di firma per Anastasia Kylemnyk, la fidanzata di Luca Sacchi, il personal trainer di 24 anni ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre in un locale di Roma. Il Tribunale del Riesame della Capitale, infatti, ha respinto l’istanza di attenuazione della misura cautelare presentata dalla difesa della 25enne.

Respinta anche la richiesta di attenuazione della misura cautelare per Giovanni Princi, l’amico della vittima, presentata dai suoi legali.  Per entrambe le decisioni le motivazioni saranno rese pubbliche tra 45 giorni. Kylemnyk e Princi sono accusati di avere provato ad acquistare 15 chilogrammi di droga.

Pochi giorni fa, tra l’altro, il gip di Roma aveva definito «lacunose, inverosimili e in più punti scarsamente plausibili» le dichiarazioni rese dalla ragazza.

Anastasia, ad esempio, nel corso dell’interrogatorio di convalida del 4 dicembre scorso e citata dal Gip, ha affermato che Giovanni Princi, la sera del 23 ottobre le riferì che i soldi che le aveva consegnato in un «sacchetto di carta marrone» sarebbero serviti per l’acquisto di una motocicicletta «di provenienza illecita» e non, quindi, per acquistare la droga.

Anastasia, poi, davanti al Gip Costantino De Robbio, ha riferito di «non sapere di avere 70 mila euro nello zaino ed ero davanti a quel pub con Luca come mille altre volte era capitato», ribadendo che sia lei che la vittima sono “estranei a questa vicenda”.

Tuttavia, come accennato, i magistrato contestano alla 25enne di avere avuto un ruolo nel tentativo di acquisto di un grosso quantitativo di droga insieme a Giovanni Princi. Da qui, poi, la rapina che ha portato alla morte di Sacchi e per cui sono finiti in carcere Valerio Del Grosso e Paolo Pirino.