- Omicidio Samuele Gargiulo, GIP conferma l’arresto di Mariano Cannio.
- L’uomo ha dichiarato: «Avevo un capogiro, sono affetto da schizofrenia».
- E dopo il dramma: «Sono andato a mangiare una pizza».
Mariano Cannio, il 38enne fermato con l’accusa di avere ucciso Samuele Gargiulo, il bimbo di 4 anni precipitato da un balcone di via Foria, a Napoli, ha raccontato al GIP Valentina Gallo, che ha convalidato il suo fermo, quanto sarebbe successo:
«Ad un tratto l’ho preso in braccio e sono uscito fuori al balcone, attraverso la finestra in prossimità del mobile della cucina. Giunto all’esterno con il bambino tra le braccia mi sono sporto ed ho lasciato cadere il piccolo. L’ho fatto perché in quel momento ho avuto un capogiro».
Il 38enne, alla presenza dell’avvocato difensore Maria Assunta Zotti, ha anche detto: «Ho immediatamente udito delle urla provenire dal basso e mi sono spaventato consapevole di essere causa di quello che stava accadendo. Sono fuggito dalla casa e sono andato a mangiare una pizza nella Sanità. Poi ho fatto ritorno alla mia abitazione. Mi sono steso sul letto ed ho iniziato a pensare a quello che era accaduto, dopo sono sceso e sono andato ad un bar in via Duomo ed ho preso un cappuccino ed un cornetto, poi sono rientrato a casa dove mi avete trovato».
«Attualmente sono in cura al centro di igiene mentale in via Santa Maria Antesecula (Sanità), e vengo seguito da un dottore che mi ha riferito che sono affetto da schizofrenia – ha poi aggiunto – Non ho detto alla famiglia Gargiulo che ero in cura presso il centro di igiene mentale tantomeno che soffrivo di schizofrenia».
L’uomo, che ha quindi parzialmente ammesso le sue responsabilità, ora è rinchiuso al carcere di Poggioreale a Napoli. È accusato di omicidio volontario.
Commenta con Facebook