La proposta di Roberto Battiston, professore di Fisica all'Università di Trento

Lotta contro Omicron, “lockdown per i non vaccinati anche in Italia”

Roberto Battiston, professore di Fisica all’Università di Trento, in un’intervista a La Repubblica, ha commentato l’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia, in crescita a causa della variante Omicron.

Battiston ha detto: “Ci troviamo di fronte a un problema che ci ha colti di sorpresa: come gestire la rapidissima diffusione di Omicron senza chiudere tutto. Il rischio è che, applicando alla nuova variante le norme sulla quarantena e gli isolamenti fiduciari pensate in un’altra fase della pandemia, ci si ritrovi in un lockdown generalizzato di fatto, ma non deciso per decreto come quelli del 2020 e non calibrato sulla tenuta del sistema economico”. E ancora: “A Natale rappresentava il 40% dei casi, presto soppianterà la Delta“.

Per Battiston “è la prima volta da inizio pandemia che la frazione di positivi può diventare confrontabile alla popolazione complessiva. Per questo è auspicabile che siano riviste le norme su quarantena e isolamento, o rischiamo di ritrovarci in una sorta di lockdown non voluto. Inoltre il codice dei colori per le Regioni è stato concepito per una epidemia di intensità contenuta, non per l’impatto di Omicron nel contesto di una porzione ancora troppo consistente di non vaccinati”.

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Cosa fare? “Guarderei forse alla Germania, dove hanno disposto un lockdown per i non vaccinati e, capo a un mese, hanno sensibilmente ridotto il numero di casi gravi e di decessi. Replicare uno schema simile da noi vorrebbe dire proteggere una frazione di meno del 10% dei cittadini, senza penalizzare il restante 90%: così li mettiamo al riparo dall’infezione, con possibili esiti gravi, ed evitiamo di mandare in crisi il sistema sanitario”, ha spiegato l’esperto.

Battiston, infine, ha sottolineato che, tra i contagiati, “bisogna distinguere tra coloro che hanno fatto 2 o 3 dosi di vaccino, per i quali il rischio di finire in ospedale con forme gravi del Covid è molto piccolo, e i non vaccinati, per i quali rischiamo invece di vedere le conseguenze più serie. In Italia abbiamo ancora un 10% della popolazione adulta senza protezione, poco meno di 6 milioni di persone, buona parte sopra i 30 anni: per loro l’ospedalizzazione rappresenta un rischio concreto. Con la Delta i vaccinati costituivano una difesa anche per la comunità dei non vaccinati, con la Omicron questa difesa è sostanzialmente saltata”.

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