Alessandro Orsini, docente di Sociologia del terrorismo alla Luiss, fa sempre discutere ogni qual volta parla, suscitando polemiche (ma anche share che, però, non dovrebbe essere l’obiettivo di un approfondimento sulla Rai). Stavolta il pensiero, espresso durante l’ultima puntata di Cartabianca, condotto da Bianca Berlinguer su Rai3, che è finito nella bufera riguarda i bambini vittime di guerra: “Preferisco che i bambini vivano in una dittatura piuttosto che muoiano sotto le bombe in una democrazia. Per quanto sia innamorato della civiltà liberale e abbia sempre promosso i valori del liberalismo, per me la vita umana, la vita dei bambini, è più importante della democrazia e della libertà, anche perché un bambino anche in una dittatura può essere felice, perché un bambino può vivere dell’amore della famiglia”.

Franco Di Mare, direttore di Rai3, ha parlato di “affermazioni riprovevoli, assolutamente incondivisibili”. Durissimo anche il commento di Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, intervistato da Il Giornale: “La Rai ha il dovere di fare informazione tutte le sere, è inaccettabile che ci sia un solo talk show in prima serata, peraltro campione di errori, violazioni del pluralismo e trash informativo come Cartabianca. Lo spettacolo che vediamo nelle ultime settimane con Orsini è davvero insostenibile, una spettacolarizzazione del dolore e del dramma dell’Ucraina che non pensavamo potesse trovare spazio proprio nella tv pubblica. Possibile che questo sia l’unico prodotto che la Rai sa proporre? Perché non c’è un talk show ogni sera? Perché La7, tv commerciale, ha ogni giorno – un approfondimento, mentre la Rai, che per fare approfondimento è pagata con il canone dei cittadini e quindi non avrebbe neanche il problema degli ascolti, ha praticamente cancellato l’informazione dalla prima serata? Ben venga, quindi Damilano, e ben vengano anche tante altre trasmissioni, ma soprattutto ben venga la qualità”.

La controreplica di Orsini

Orsini si è, poi, difeso da tutte le polemiche che ha ennesimamente causato, spostando l’attenzione dalla guerra in Ucraina – che dovrebbe essere il tema principale da approfondire alla RAI al suo pensiero decisamente controcorrente – “È sfiancante, ma provo ugualmente ad arginare. A ‘Carta Bianca’ non ho detto che voglio che i bambini vivano sotto una dittatura. Questo è assolutamente falso. Ho detto che preferisco che i bambini vivano in una dittatura piuttosto che sotto le bombe per esportare la democrazia occidentale. Ho poi aggiunto che un bambino può essere felice sotto una dittatura, ma non può esserlo sotto le bombe. In sintesi, preferisco che i bambini vivano in democrazia. Ma se l’alternativa è tra le bombe democratiche sulla testa dei bambini e la dittatura, che però assicura la pace sociale, preferisco, per i bambini e non per me, la dittatura”.

“Questo non toglie che sarei pronto a combattere per difendere la democrazia italiana. Certi salti logici sono soltanto distorsioni e strumentalizzazioni. Il fatto che non voglia la guerra per i bambini siriani non implica logicamente che non sarei disposto a battermi per difendere la democrazia contro un invasore o che io non apprezzi i partigiani italiani che hanno combattuto contro il nazi-fascismo”, ha concluso.

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